I lettori ci scrivono

Due-tre ore la settimana o due-tre ore al giorno?

Ho letto le critiche al sistema d’istruzione italiano e non condivido affatto.

Prima di tutto non credo che le ore di preparazione delle lezioni, delle verifiche e della correzione degli elaborati siano solo due-tre alla settimana. Sono invece, in media, almeno due ore al giorno, sia che si insegni in una scuola primaria, sia in una scuola secondaria.

Esistono i gruppi di livello di apprendimento (molto diversi), esistono la fasi di recupero ed è eclatante il bisogno di aiuto degli alunni stranieri e dei disabili (a causa delle pochissime ore di sostegno che vengono loro assegnate).

Non parliamo, poi, degli Istituti Professionali a cui si iscrivono molti ragazzi “difficili”, con un forte disagio sociale e con un retro-terra culturale bassissimo. Insegnare loro letteratura italiana e storia è un’impresa titanica che comporta sintetizzazioni e riduzioni continue dei contenuti, per studenti che spesso non portano e non comprano nemmeno i libri. Noi docenti dovremmo “bocciare” quasi intere classi se non lavorassimo sempre e alacremente in questo modo.

Vorrei, inoltre, sottolineare anche l’aspetto educativo di tali classi: i comportamenti maleducati degli allievi portano gli insegnanti a continui consigli di classe straordinari (per sospensioni a studenti, a dir poco incivili, per le convocazioni dei famigliari in situazioni difficilissime…).

Due ore a settimana sarebbero una vera pacchia, ma non è così nemmeno con i più piccoli che hanno bisogno di interventi individualizzati, di correzioni continue (“visualizzare” i quaderni delle varie materie e controllare/correggere le consegne assegnate a scuola e a casa ecc). Voglio sottolineare che per fare decentemente il lavoro di docenti occorre davvero molto tempo. L’unico vantaggio è che (almeno una parte) la si può svolgere presso la propria abitazione…

Alessandra Melloni

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