Categorie: Attualità

E’ allarme disoccupazione. Le norme approvate negli ultimi anni non creano nuovi posti di lavoro

“Tre provvedimenti che avrebbero potuto invertire una realtà amara che ci catapulta quasi quarant’anni indietro (1977) e che denuncia la condizione di un Sud sempre più abbandonato a se stesso”. Così commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir.

“Invece di introdurre provvedimenti tesi a favorire i licenziamenti dei lavoratori a termine o a tempo indeterminato, a sfuggire alle relative sanzioni imposte dalla UE, a ridurre il tempo scuola degli studenti, sarebbe bastato rispettare quanto previsto dal decreto legislativo 368/2001 così come originariamente formulato nel rispetto della direttiva 1999/70, e approvare un piano di sviluppo economico intorno al patrimonio culturale ripensando tutto il tessuto industriale del Paese e attuare quanto previsto dalla riforma Berlinguer nel 1999 sull’obbligo formativo a 18 anni”.

“Questi dati, specialmente per i più giovani, – conclude Pacifico – sono certamente da collegare all’alto tasso di abbandono scolastico e universitario e diventano preoccupanti se si osserva come tra i quindicenni, negli ultimi dieci anni, è diminuita l’aspettativa di iscriversi all’università dopo la maturità. Mentre i tagli lineari nel settore dell’istruzione in termini di organici e servizi al Sud, dove la maggior parte del territorio soffre un’evidente e regressione economica, così come attuati per esigenze di bilancio pubblico, hanno raddoppiato il numero dei disoccupati, mentre tra i giovani 347.000 cercano disperatamente un lavoro”.

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