Non avrà vita facile il Documento di programmazione economica e finanziaria che il Governo si appresta ad approvare: lo preannuncia la Cgilscuola che – sulle indiscrezioni che stanno trapelando – ha già diramato un comunicato ufficiale per precisare che, in ogni caso, il DPEF non può intervenire per la scuola su materie contrattuali quali la carriera, l’orario, la professionalità.
La precisazione del sindacato di Enrico Panini nasce dal fatto che nelle ultime ore è iniziata a circolare la notizia che il ministro Moratti vorrebbe far inserire nel DPEF alcune norme che possano introdurre in qualche modo misure atte a legare il trattamento economico dei docenti al merito e alla professionalità.
Se così fosse, si tratterebbe secondo Panini di "una scelta sbagliata che contrasta con le regole della contrattazione definite con il Decreto Legislativo n. 29 del 1993".
Secondo la Cgilscuola la strada giusta dovrebbe essere un’altra: "Il Governo definisca le risorse disponibili per la contrattazione e dica con chiarezza che cosa pensa della nostra richiesta di equiparare le retribuzioni del personale della scuola alle medie europee. Alla contrattazione spetterà, poi, il compito di confrontarsi con le direttive del Governo e le piattaforme dei sindacati".
La battaglia – insomma – è già aperta anche se il DPEF è annunciato per il Consiglio dei Ministri in programma il 16 luglio.
Intanto si attendono le prese di posizione delle altre organizzazioni sindacali.
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