E Bologna si spacca: oggi urne aperte fino alle 22

I motivi del referendum di Bologna sono per lo più noti: bisogna stabilire se la convenzione comunale che destina poco più di un milione di euro verso gli asili nido privati debba o no continuare. Secondo il sindaco, il Pd e l’opposizione di centrodestra la convenzione va mantenuta perché consente un risparmio e complessivamente garantisce più posti nido per i bambini. Diversa l’opinione di Sel e M5s e parte minoritaria del Pd che sono a favore della cancellazione della convenzione e di investimenti negli asili nido pubblici.
La consultazione è stata promossa dal comitato ‘Articolo 33′, che riunisce realtà della società civile e legate all’area laica.
Il referendum è consultivo e quindi il Comune può comunque decidere, anche se la sua decisone risultasse minoritaria, di continuare a finanziare le scuole paritarie. Tuttavia questo referendum ha assunto un significato nazionale, riaprendo la vecchia ferita del finanziamento alle scuole paritarie, compresa la “libertà di scelta” educativa, ma coi soldi pubblici.
Secondo un sondaggio realizzato da BlitzQuotidiano sembra che la tendenza sia a favore dei contrari al finanziamento agli asili nido privati con una percentuale dell’81%
Il quesito che i bolognesi troveranno nelle schede è il seguente:
“Quale, fra le seguenti proposte di utilizzo delle risorse finanziarie comunali, indicate in euro 955.500 + 100.000 per l’anno scolastico 2011-2012 nella deliberazione di Consiglio Comunale PG. N. 203732/2011 approvata il 27/09/2011 secondo il vigente sistema delle convenzioni con le scuole d’infanzia paritarie a gestione privata, ritieni più idonea per assicurare il diritto all’istruzione delle bambine e dei bambini che domandano di accedere alla scuola dell’infanzia?”
a) utilizzarle per le scuole comunali e statali
b) utilizzarle per le scuole paritarie private

Pasquale Almirante

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