Riceviamo da Paolo Latella, segretario della Lombardia del sindacato Unicobas Scuola, il seguente contributo che volentieri pubblichiamo.
La docente universitaria Emma Nardi (Università Roma Tre) ha dovuto correggere l’email degli studenti perchè piene di errori grammaticali, lo sta facendo dal 2010…
Seicento tra accademici della Crusca, rettori, storici (Galli della Loggia, Canfora ed Isnenghi), filosofi (Cacciari), sociologi (Diamanti) hanno firmato un appello e inviato al Governo nel quale denunciano l’incapacità degli studenti di scrivere in italiano.
Dopo tutte queste denunce… facciamo chiarezza. Di chi è la colpa?
Dalla riforma Berlinguer fino ad oggi la scuola pubblica laica statale ha subito una regressione strutturale dal punto di vista didattico (riduzione di ore di lezione frontale e laboratoriale per gli studenti ma con un programma da svolgere addirittura maggiore) e organizzativo gestionale (aumento del 100 % di classi assegnate ai professori, da tre classi a 6-8 classi e spesso con un numero massimo di tre ore per classe), aggiungiamo anche un progressivo impoverimento culturale dei giovani per la poca voglia di leggere e studiare e la quasi totale mancanza di interessi e motivazioni verso la conoscenza.
Con la riforma Gelmini-Tremonti hanno tagliato tutto, le classi di concorso, l’orario di scuola, i laboratori, i progetti, i fondi per gli interventi didattico-educativi, le funzioni del collegio dei docenti, le ore di assistenza didattica da assegnare ai disabili, la carta igienica.
Il Tar del Lazio ha emesso, in questi ultimi anni, tre sentenze esecutive dichiarando che quella riforma riduceva il diritto all’istruzione cancellando le ore di lezione frontali e laboratoriali delle discipline d’indirizzo per tutti gli studenti degli istituti tecnici e professionali.
Il ripristino immediato del vecchio quadro orario di 36 ore di lezione alla settimana doveva avvenire già dal 2013.
Il Miur avrebbe dovuto ripristinare gli orari precedenti ai decreti 87 e 88 del 2010, annullati dallo stesso Tar Lazio a seguito del primo ricorso (sentenza n. 3527/2013).
Ecco le sentenze:
Sentenza esecutiva del Tar del Lazio n. 3019 dell’8 marzo 2016
Sentenza esecutiva del Tar del Lazio n. 6438/2015
Sentenza esecutiva del Tar del Lazio n. 3527/2013
Il Ministero dell’Istruzione è fuori legge come sono fuori legge i Ministri che dal 2013 hanno diretto il dicastero di Viale Trastevere a Roma non rispettando le regole e le sentenze del Tar del Lazio!
Sparare sugli insegnanti della scuola statale come al solito è troppo semplice… dare a loro la colpa dell’analfabetismo funzionale degli studenti è assurdo, paradossale e vergognoso!
La finissero una buona volta questi tuttologi di pontificare senza mai scendere in piazza a protestare insieme agli insegnanti a favore dell’istruzione statale.
Per non parlare dei politici che si lamentano degli studenti perché ignoranti, proprio loro che sono gli unici artefici e responsabili della distruzione della scuola pubblica laica statale e come opera finale stanno per approvare gli 8 decreti ministeriali collegati all’impianto della legge 107/2015 per disintegrarla completamente!
Proprio loro che hanno nominato un ministro dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca senza laurea ma con una grande voglia di ascoltare…
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