Categorie: Università e Afam

E dopo le superiori? L’Università, naturalmente: Miur avvia campagna ad hoc

Il ministero dell’Istruzione prende provvedimenti per cercare di riavvicinare i giovani ai corsi universitari.

L’annuncio è arrivato il 4 agosto direttamente dalla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, annunciando che dal 4 agosto parte una campagna ad hoc – in vista delle immatricolazioni al prossimo anno accademico – per informare i ragazzi su come funziona il diritto allo studio e su come accedere ai sussidi.

Queste le parti principali della campagna: aumento dei fondi destinati a sostenere chi dopo le Superiori vuole iscriversi all’università, con nuove modalità di distribuzione; attenzione particolare alle zone terremotate; una campagna ad hoc per informare gli studenti.

“Sul diritto allo studio siamo a un cambio di passo” assicura la “Le immatricolazioni – ricorda Fedeli – sono in ripresa, +4,5% quest’anno, ma è un incremento che dobbiamo sostenere e accompagnare, ricordando a ragazze e ragazzi che continuare gli studi è un investimento importante per il loro futuro e nella consapevolezza che un numero più alto di laureati, nella società della conoscenza, è un patrimonio per tutto il Paese”.

 

Vi proponiamo, qui di seguito, una sintesi dell’evento prodotta dall’agenzia Ansa.

 

LE RISORSE E LA LORO DISTRIBUZIONE “Con l’ultima legge di Bilancio abbiamo incrementato in modo strutturale di 50 mln il Fondo integrativo statale per il diritto allo studio, portandolo a 217 mln all’anno. Fondi a cui si aggiungeranno i 6 mln non utilizzati nel 2017 per le borse della ‘Fondazione ex art. 34’, per un totale, quest’anno, di 223 mln per il diritto allo studio”.

Sempre da quest’anno – prosegue Fedeli “viene introdotta la no tax area che permette a chi ha un Isee sotto i 13.000 euro di non pagare l’iscrizione all’università. Mentre fino ai 30.000 euro l’iscrizione è agevolata. A questo scopo, abbiamo inserito 55 mln di euro nel Fondo di Finanziamento Ordinario di quest’anno. Nel Ffo abbiamo anche 7,5 mln per interventi di sostegno agli studenti diversamente abili o con disturbi di apprendimento. E 64,2 mln per il fondo giovani (borse di mobilità internazionale, incentivi per l’iscrizione alle lauree scientifiche ecc.) dentro cui ci sono 5 mln per interventi di orientamento pre-universitario, di sostegno didattico e di tutorato”.

 

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Grazie all’intesa raggiunta lo scorso 27 luglio con le Regioni, d’ora in poi il Fondo per il diritto allo studio sarà erogato entro il 30 settembre di ogni anno e lo sarà non più sulla base della spesa storica delle Regioni (“meccanismo che penalizzava gli studenti delle aree in cui gli investimenti erano minori”) ma sulla base del fabbisogno che emerge dai territori “per una piena attuazione dei diritti riconosciuti dalla Costituzione e per contrastare la proliferazione della figura dell’idoneo senza borsa”.

Il nuovo meccanismo prevede un incentivo per le Regioni virtuose che investono maggiormente sul diritto allo studio, attraverso una quota premiale variabile in base all’investimento della Regione stessa. Nell’erogazione dei fondi del prossimo triennio, si terrà conto della situazione particolare delle aree colpite dal terremoto.

LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE Parte oggi una campagna informativa per i ragazzi degli ultimi anni delle Superiori. “Molte studentesse e molti studenti non sono infatti a conoscenza degli strumenti, complessi, del diritto allo studio, e quindi non fanno domanda per accedervi o, nei casi peggiori, rinunciano a proseguire gli studi. È una rinuncia che non possiamo permetterci” spiega Fedeli. “Continua gli studi, accedi al futuro” è lo slogan della campagna. Da oggi è accessibile il sito http://www.dsu.miur.gov.it/.

Cosa è il diritto allo studio, chi può accedere ai benefici, come funziona la no tax area, come si ottengono le borse, una mappa per visionare i bandi degli atenei: queste le sezioni del portale che sarà lanciato anche attraverso video e post sui canali social del Miur.

OSSERVATORIO PER IL DIRITTO ALLO STUDIO Sarà ricostituito l’Osservatorio sul diritto allo studio: servirà – spiegano al Miur – a far ripartire uno spazio di monitoraggio e di confronto tra gli attori che si occupano di diritto allo studio.

 

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Alessandro Giuliani

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