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È giusto che gli alunni diano del ‘tu’ ai docenti? Il dibattito è aperto

Nell’ultimo ventennio la Lega ha fatto la sua fortuna anche attraverso invettive aspre ma spesso originali. Cogliendo nel segno su argomenti che, sebbene a volte fossero banali, nessuno si sofferma. E anche stavolta il partito rappresentato dallo storico Carroccio non si smentisce. A farsi portavoce della dichiarazione originale è toccato, il 26 ottobre, al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, nel corso di una cerimonia di inaugurazione di una nuova scuola primaria a Badoere di Morgano.
“Una volta si aveva paura anche del vigile urbano, adesso i bambini non hanno più paura di niente. Per forza, se anche le maestre si lasciano dare del tu”, ha detto il governatore veneto.
Quella pronunciata da Zaia non è stata una semplice battuta. E neanche un nostalgico ritorno all’antico. “Non è un ‘amarcord’, io sono per la modernità – ha precisato il presidente della Regione – ma vorrei porre la questione. Nella lingua inglese dare del ‘tu’ alla regina è una cosa normale, in italiano usare il ‘tu’ o il ‘lei’ è un segnale di rispetto di rispetto dei ruoli. Fossi un formatore – ha proseguito Zaia – mi chiederei se sia più corretto nella formazione primaria dei bambini far dare del ‘tu’ ad un insegnante, che rappresenta prima di tutto un’istituzione importante, oppure del lei. Forse – ha concluso – varrebbe la pena di approfondire”. Forse, aggiungiamo noi, varrebbe la pena sapere che ne pensano i diretti interessati: gli insegnanti. Soprattutto quelli che, anche se sono una sparuta minoranza, si lasciano dare del tu dai loro allievi. Chissà che non ottengano migliori risultati formativi e di rapporto tra docente e discente?
 

 

Alessandro Giuliani

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