Sono iscritto nelle graduatorie ad esaurimento poiché in possesso di abilitazione all’insegnamento nella classe di concorso A018 (Discipline geometriche, architettoniche, scenotecnica e arredamento): corso (COBASLID) biennale di secondo livello ad indirizzo didattico finalizzato alla formazione dei docenti presso l’Accademia belle arti di Bari.
Il Decreto Ministeriale 7 ottobre 2004 n. 82 ha istituito, a decorrere dall’anno accademico 2004-2005, i corsi biennali di secondo livello ad indirizzo didattico, finalizzati alla formazione dei docenti per le seguenti classi: A07, A018, A021, A22, A025, A028.
Il Decreto Ministeriale 7 ottobre 2004 n. 82 recita:
“- Al termine del corso di studio, e dopo un esame di Stato è rilasciato un diploma di secondo livello che abilita all’insegnamento per le classi corrispondenti.
– L’esame finale, avente valore di esame di Stato, consiste nella discussione di una tesi originale, redatta dal candidato, al quale viene attribuita una votazione espressa in trentesimi. Supera l’esame il candidato che raggiunge una votazione di almeno 18/30. Il voto complessivo di abilitazione è espresso in sessantesimi ed è dato dal voto di ammissione sommato al voto dell’esame finale.
– Il diploma conseguito costituisce, ai sensi della vigente normativa, titolo di accesso all’insegnamento nella scuola secondaria.
– I corsi ad indirizzo didattico di cui all’art.1, hanno durata biennale e sono articolati in semestri. Le attività didattiche disciplinari ed interdisciplinari sono articolate in insegnamenti, laboratori e attività di tirocinio pratico guidato, finalizzate all’acquisizione di conoscenze specifiche per l’esercizio della funzione docente. Le suddette attività si svolgono per un numero di ore non inferiore a 1.600. L’impegno complessivo richiesto allo studente comprensivo delle attività di studio e di preparazione individuale, corrisponde a 120 crediti, distribuiti tra le varie attività entro i limiti stabiliti dal presente decreto. Gli studenti sono obbligati alla frequenza di almeno l’80% di tutte le attività formative previste per le classi di abilitazione cui sono iscritti.”
La Legge 4 giugno 2004, n. 143 (“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 aprile 2004, n. 97, recante disposizioni urgenti per assicurare l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2004-2005, nonché in materia di esami di Stato e di Università”) ha permesso che:
“- l’abilitazione conseguita presso le scuole di specializzazione all’insegnamento secondario (SSIS) costituisce titolo di accesso solo ai fini dell’inserimento nell’ultimo scaglione delle graduatorie permanenti.
– Costituisce altresì titolo di accesso ai fini dell’inserimento nelle graduatorie di cui al comma 1 il diploma accademico di secondo livello di cui alla legge 21 dicembre 1999, n. 508, e successivi provvedimenti applicativi, rilasciato dalle accademie di belle arti, a conclusione di corsi di indirizzo didattico disciplinati da apposito decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università’ e della ricerca e a seguito di esame finale con valore di esame di Stato abilitante.”
Chi, all’epoca, tentava di accedere alla SSIS o alla COBASLID era consapevole che a corso ultimato, dopo aver superato tre prove di ammissione (test, prova scritta e prova orale) e due faticosi anni di corso con esame finale (esame di Stato abilitante), avrebbe potuto iscriversi ad una graduatoria che permetteva di aspirare alle supplenze annuali e all’immissione in ruolo.
La legge 296/2006 ha trasformato le graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento. Tale trasformazione era stata ideata ed effettuata alla luce di una radicale riforma della scuola che avrebbe abolito (come del resto ha fatto) le SSIS e le COBASLID.
I corsi di secondo livello ad indirizzo didattico finalizzati alla formazione dei docenti (SSIS e COBASLID) avevano durata biennale e prevedevano non meno di 1600 ore di attività (corrispondenti a 120 crediti) con frequenza obbligatoria di almeno l’80% delle lezioni.
Nei due anni di studio si svolgevano le seguenti attività:
– insegnamenti di Scienze dell’educazione;
– insegnamenti di didattica disciplinare e laboratori disciplinari riguardanti le materie caratterizzanti le abilitazioni;
– attività di laboratorio;
– ore di tirocinio;
– esame finale con valore di prova concorsuale ai fini dell’inserimento nelle graduatorie permanenti previste dall’art. 401 del decreto legislativo 16 aprile 1994 n. 297 (sostituito dall’art. 1, comma 6, della legge 3 maggio 1999 n. 124).
All’atto pratico il sottoscritto (e tantissimi altri miei colleghi) ha superato:
– un test a risposta multipla;
– una prova grafica della durata di 8 ore;
– una prova orale;
– due anni di corso con 20 esami (il 70% degli esami prevedeva uno scritto e un orale) giudicati in trentesimi;
– cinque laboratori, ognuno dei quali con una durata di 50 ore;
– un tirocinio presso l’istituto statale d’arte di Corato, che comprendeva le seguenti attività: lezione frontale, partecipazione alle riunioni degli organi collegiali, programmazione didattica, partecipazione all’offerta formativa, scuola-famiglia, ed altro;
– un esame di stato finale con votazione in trentesimi.
Per superare gli oltre venti esami previsti dal corso COBASLID il sottoscritto non ha lavorato per due anni ed ha sostenuto enormi sacrifici economici:
– euro 110 per test di selezione;
– euro 965 per l’iscrizione al primo anno;
– euro 900 per l’iscrizione al secondo anno;
– euro 600 per l’acquisto dei testi;
– euro 5.500, soldi destinati agli spostamenti per raggiungere la sede dell’Accademia di belle arti e l’istituto statale d’arte di Corato (per il tirocinio).
Dopo due anni di COBASLID e quasi 8.000 euro spesi (senza contare i “panini” mangiati al volo tra una lezione e l’altra), il sottoscritto si è visto scemare la possibilità di insegnare poiché la riforma Gelmini ha quasi cancellato la geometria descrittiva dalle materie di insegnamento.
Per decenni la geometria descrittiva (discipline geometriche) è stata la materia cardine degli istituti d’arte e dei licei artistici e inoltre si insegnava anche negli istituti professionali.
Le discipline geometriche stavano agli istituti d’arte (e ai licei artistici) come il latino e il greco al liceo classico.
Dal 2008, con l’istituzione dei “Nuovi Licei” (tagli nei quadri orari, grave contrazione delle ore di laboratorio, formazione di classi “pollaio”) molte materie degli ex istituti d’arte tra cui la A018 (Discipline geometriche, architettoniche, scenotecnica e arredamento) hanno visto ridursi ad un terzo le ore di insegnamento in virtù del nuovo piano orario.
Il sottoscritto pur di continuare a coltivare il sogno di insegnare e di tenersi aggiornato nella disciplina di abilitazione ha consumato ulteriori 3.000 euro per frequentare tre corsi di perfezionamento: tutti di durata annuale (1.500 ore di attività), 60 crediti formativi ed esame finale.
In questi anni pur di insegnare ho scelto province (di inclusione) distanti da quella di residenza (Bari): sono stato incluso nelle graduatorie provinciali di Lecce e di Padova (per più volte). Nonostante avessi scelto province con più possibilità di lavoro rispetto a Bari, non ho ottenuto alcuna supplenza, il tutto grazie al ministro Gelmini che ha praticamente cancellato la mia classe di concorso (A018).
Finalmente il governo “Renzi” ha capito che è arrivato il momento di ripagare tutte quelle persone che come me hanno creduto che si poteva diventare insegnanti e hanno speso tempo e soldi per studiare e per poter entrare nelle tanto agognate graduatorie ad esaurimento (già permanenti).
Peccato che non tutti la pensano come il piano “La Buona Scuola” poiché si leggono articoli di questo genere: “ma è davvero opportuno svuotare le Graduatorie ad Esaurimento (GAE) in un colpo solo immettendo in ruolo tutti i suoi iscritti dal 1° settembre 2015?”.
La Buona Scuola ha previsto, appunto, che dal prossimo anno scolastico (1° settembre 2015) verranno immessi in ruolo tutti gli iscritti che sono rimasti nelle GAE: circa 140.600, oltre a 7.500 vincitori e idonei dell’ultimo concorso per un totale di 148.100 nuovi docenti.
Ora che tanta gente come me, laureata, abilitata e sfortunata (perché non ha potuto insegnare pur volendolo fare), si vede le porte aperte all’insegnamento, accade che giornalisti, sindacalisti, politici, abilitati TFA e PAS remano contro.
Dicono che da troppi anni siamo inseriti nelle graduatorie permanenti trasformate poi “ad esaurimento” e che non abbiamo mai insegnato o abbiamo insegnato poco e che non meritiamo di essere assunti.
Questa gente sostiene che il tempo trascorso senza poter insegnare (da non confondere con il: senza voler insegnare) possa aver cancellato tutte le nozioni e gli insegnamenti appresi durante i due anni di SSIS o COBASLID.
A questo punto mi aspetto che qualcuno proponga una legge che cancelli la laurea ai laureati in farmacia che “poverini” non riescono a fare i farmacisti perche non hanno 3 o 4 milioni di euro per acquistare una farmacia.
Questa gente ci vuole depennare e sostituire con gli abilitati TFA e PAS, che per carità meritano anche loro di lavorare.
Però è più giusto che venga tutelato il patto che tempo addietro sissini e cobasldini hanno fatto con lo Stato: in cambio della nostra sudata abilitazione le leggi ci permettevano di farci inserire nelle graduatorie per le supplenze annuali e per l’immissione in ruolo.
Il patto che lo Stato ha strinto con chi in questi anni ha voluto abilitarsi con i TFA e con i PAS è stato quello di poter acquisire l’abilitazione senza però poter accedere alle GAE.
L’attuale abilitazione attraverso TFA e PAS permette di accedere:
– alla II fascia delle graduatorie di istituto, riservata ai docenti abilitati ma non inseriti in graduatoria ad esaurimento;
– ai concorsi;
– al reclutamento nelle scuole paritarie.
Quindi chi in questi anni (ed oggi) ha deciso di affrontare il percorso abilitativo del TFA è stato ben consapevole del fatto di non poter ambire all’immissione in ruolo.
Non capisco perché giornalisti, sindacalisti e politici sostengono che questi ultimi (abilitati TFA e PAS) debbano superarci e addirittura sostituirsi a noi (iscritti nelle GAE).
Il percorso formativo del Tirocinio Formativo Attivo è stato introdotto con il Decreto Ministeriale n. 249 del 10 settembre 2010. L’abilitazione si consegue attraverso corsi universitari della durata di 1500 ore e 60 CFU.
Rispetto alla COBASLID e alla SSIS l’attuale durata del TFA si è ridotta di un anno e i crediti formativi sono passati da 120 a 60.
A questo punto penso che non sia giusto che gli abilitati SSIS o COBASLID (già sfortunati per non aver ottenuto supplenze in questi anni) debbano essere ritenuti non idonei ad affrontare il mestiere dell’insegnante e debbano essere sostituiti dagli abilitati TFA i quali in partenza (ovvero prima di affrontare il percorso di studi) erano consapevoli di non poter essere immessi in ruolo dalla seconda fascia delle graduatorie di istituto.
Se in questi anni, noi sissini e cobasldini, sfortunatamente non abbiamo ottenuto supplenze, la colpa è stata di uno Stato che non ha saputo gestire il numero delle persone da abilitare. I governi passati hanno abilitato insegnanti in classi di concorso, “già” intasate ed in esubero, che non garantivano prospettive di lavoro.
Come se non bastasse si continua a far abilitare persone in A018, A016, A071, ecc, ovvero in classi di concorso in cui non servono nuovi abilitati, perché ci vorranno anni per smaltire gli insegnanti presenti nelle GAE.
Vi prego di non togliermi l’abilitazione soltanto perché in questi anni non ho insegnato.
Sbagliate a ritenere le persone, nelle mia condizione, non idonee ad affrontare il mestiere dell’insegnante.
E sbagliate ancor più a sostituirci con gli abilitati TFA o PAS i quali in partenza sapevano di non poter essere immessi in ruolo dal canale della seconda fascia delle graduatorie d’istituto.
I ministri della pubblica istruzione che si sono succeduti in questi anni hanno sbagliato a far abilitare gente in classi di concorso intasate e con insegnanti in esubero.
Vi sembra giusto che chi ha avuto la possibilità di insegnare diventi un iscritto DI SERIE A in graduatoria ad esaurimento, mentre chi sfortunatamente non ha insegnato diventi un iscritto DI SERIE B?
Gli anni che abbiamo dedicato per conseguire l’abilitazione non si possono cancellare.
E’ compito dei politici tutelare la gente che ha studiato.
Ma vedo che ci sono politici che la pensano diversamente e che sono disposti sempre a stravolgere le carte in tavola.
E’ giusto che un politico o un sindacato, possa cambiare le carte in tavola e rendere le GAE graduatorie ad esaurimento solo per alcune persone?
Chi malauguratamente non sarà assunto che fine farà? Lo sposterete nelle graduatorie di istituto oppure lo depennerete da ogni graduatoria? O meglio ancora avete in mente di creare una graduatoria di abilitati con l’abilitazione scaduta per non aver insegnato!
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