Sono gli alunni “ultralusso” di Villa Flaminia, gestita dall’ordine religioso dei Lasalliani, dove la “Roma bene” iscrive i propri figli: 1.100 alunni e più di 100 docenti. “L’istituto Lasalliano di Roma propone una didattica d’eccellenza, che non dimentica i valori cristiani e resta al passo con le esigenze del mondo in cui siamo”, spiega il direttore; e allora, verso mezzogiorno, accanto all’entrata, tra i cipressi, un piccolo prefabbricato di legno, con due file di tavolini ed una cucina nel lato antistante, si trasforma in refettorio per poveri. Col sostegno delle mamme dell’associazione “Amici di Villa Flaminia” e degli studenti del liceo che a turno scelgono di fare volontariato, si servono a pranzo, dal lunedì al venerdì, più di 120 pasti caldi. L’iniziativa è nata nel 2002, su spinta di fratel Donato e della stessa comunità, e da quel giorno molte persone hanno usufruito del servizio.
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L’idea nasce, scrive Il Redattore sociale, per sensibilizzare gli alunni alle problematiche sociali, per educarli alla carità. Insomma, nel complesso super lusso di Villa Flaminia, la solidarietà s’insegna a pranzo.
All’ingresso del prefabbricato spicca un assegno disegnato, porta impressa la cifra di tremilatrecento euro: derivano dalla raccolta di beneficenza che i ragazzi hanno organizzato qualche anno fa, vendendo delle torte all’entrata della scuola.
In quella scuola di figli di personaggi illustri ne sono usciti tanti, da De Sica a Gassman. E allora perché non far conoscere anche a loro la povertà? Per Natale sono stati distribuiti pacchi alimentari, anch’essi frutto di tante attività di beneficenza. Nella mensa quelli che scelgono di partecipare all’iniziativa fanno i turni, cosicché coloro che danno la propria disponibilità, possono curare della gestione della mensa alla fine delle lezioni.