Se per un verso il Codacons sulla chiamata diretta dei prof denuncia eccessi, come quello di inviare un video affinché si capisca con che tipo di docente si ha che fare, così come accade per le proposte Tv, per i Telent, per i provini nei film, con evidente scadimento del significato stesso di professione insegnante, i Partigiani della scuola pubblica chiedono le dimissioni della ministra Giannini per manifesta incapacità a gestire i trasferimenti.
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Rassegni la ministra le dimissioni, scrivono i Partigiani della Scuola Pubblica (Psp) “al più presto per far posto a qualcuno che trovi risposte da dare ai 70.000 docenti sospesi nell’attesa del responso di un ‘algoritmo'”.
Secondo i Psp – in prima linea contro la ‘buona scuola’ del Governo Renzi – “70.000 docenti attendono che un algoritmo decida a quale ambito territoriale debbano essere assegnati, per poi inviare un curriculum vitae e fare un ‘provino’ di reclutamento presso le varie scuole. In nessun paese del mondo esiste un sistema che violi i diritti umani dei docenti fino a questo punto: in nessun paese è un algoritmo e non l’interessato a scegliere dove vuole vivere. Prima di questo caos esistevano le graduatorie per punteggi gestite dai Provveditorati. Succede solo ai docenti del piano assunzioni di Renzi! Noi chiediamo alla Ministra a cosa le serve mantenere quella funzione visto che ha dato prova di non saper garantire procedure trasparenti e rispettose dei diritti”.
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