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E il merito scattò nella scuola

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Il Miur ha emanato il decreto con i criteri per la ripartizione dei 200 milioni previsti dalla legge di Stabilità per la valutazione dei prof.

Un provvedimento che, da un lato, secondo Il Sole 24 Ore, sblocca una situazione che rischiava di incagliarsi e, dall’altro, rappresenta un messaggio ben chiaro ai sindacati: trattandosi di uno stanziamento straordinario previsto da una norma speciale la sua gestione non rientra tra le prerogative affidate alla contrattazione.

I sindacati invece hanno, come noi abbiamo già pubblicato,  abbandonato il tavolo con il ministero e preannunciato l’intenzione di fare ricorso.

Una posizione di chiusura che era già emersa nelle scorse settimane all’interno dei singoli istituti da parte dei prof più sindacalizzati. In assenza di un intervento diretto del Miur, l’Usr Veneto aveva emanato una circolare che tentava di far decollare, comunque, i comitati di valutazione, ma le sigle sindacali hanno subito protestato, e l’Usr Veneto è stato costretto a ritirare la nota.

Il decreto ministeriale emanato rappresenta quindi una prima risposta, non tanto per i suoi contenuti, visto che il provvedimento si limita a stabilire la platea dei destinatari e i criteri di ripartizione, quanto per il segnale politico che manda.

Come confermato dalla ministra Stefania Giannini che ha parlato di un «cambiamento culturale importante» grazie a uno strumento che dà «un riconoscimento aggiuntivo a quei docenti che, secondo il giudizio della loro comunità scolastica, meritano di essere particolarmente valorizzati».

In media ogni scuola riceverà, come anche Il Sole ricorda,  circa 23mila euro, con i quali si conta di premiare il 10% del corpo docente dei singoli istituti. Il Dm dovrà ora andare alla Corte dei conti per la registrazione. A quel punto il ministero lo invierà agli istituti scolastici insieme alla tabella con la divisione dei fondi per regione e la circolare di accompagnamento.

 

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Nella circolare dovrebbero essere precisati tre concetti fondamentali: trattandosi di un compenso accessorio previsto da una legge speciale, non rientra tra le materie della contrattazione integrativa; come comportarsi in caso di “collegi imperfetti”, visto che in molte scuole (compresa quella dove insegna la moglie del premier Renzi) non sono stati ancora eletti i cinque membri dei comitati di valutazione che devono fissare i criteri in base ai quali scegliere i prof meritevoli.

Ebbene l’indicazione del Miur sarà quella di procedere anche se non sono stati individuati tutti i componenti e l’indicazione degli insegnanti da premiare spetterà ai presidi che dovranno però tenere conto della terza indicazione di “peso” in arrivo dal Miur: non potranno distribuirli a pioggia né concentrare il benefit solo su uno o due docenti. Viceversa rischieranno di essere a loro volta valutati negativamente e perdere così la retribuzione di risultato.