In questi giorni le facciate, le pareti e i corridoi delle scuole sono ricchi di messaggi, di citazioni, di espressioni che richiamano i valori educativi che la scuola propone e rende visibili nella fase dell’accoglienza, sollecitando gli studenti alla cultura del rispetto, della libertà, della pace, della legalità, dell’ecologia, del benessere.
Ora che iniziano le attività didattiche e la routine ordinaria delle ore di lezioni ingrana il ritmo dell’orario settimanale, i valori proclamati restano soltanto scritti sulle pareti e l’azione didattica svolge il suo corso di trasmissione dei contenuti disciplinari, a volte senza alcun riferimento e attenzione ai valori educativi e identitari della scuola.
Perché non dare all’intero anno scolastico una convergenza unitaria verso un valore condiviso, capace di aggregare i diversi interventi disciplinari?
Ecco la proposta di scegliere ii tema dell’anno scolastico, un valore che, come tale, aggrega e si ramifica nei diversi ambiti disciplinari, riportando all’unitarietà gli interventi scolastici che diventano così anche “formativi” sul sentiero dell’educazione integrale dello studente persona e cittadino.
Diverse esperienze positive, già realizzate in alcuni Istituti, confermano la positività della proposta, che risulta efficace, perché contribuisce ad un apprendimento, capace di modificare il modo di pensare, di sentire e di agire e assegna all’Istituto una specifica identità, come indicato anche nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
Al termine dell’anno si potrà meglio registrare una maggiore consapevolezza e interiorizzazione del valore scelto, studiato e analizzato, anche tra le pieghe dei diversi contenuti disciplinari.
Per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado si potrà veicolare la proposta di scelta del valore condiviso dell’anno scolastico, attivando una procedura operativa di referendum tra gli studenti.
Un gruppo di studenti, con la guida del docente referente alla legalità e all’Educazione Civica, si impegna ad individuare, studiare, analizzare e illustrare ai compagni la batteria dei valori opzionati, come se fossero delle proposte referendarie.
Nel corso delle assemblee di studenti (per corso o per classi parallele), gli studenti relatori illustrano ai compagni le motivazioni e le specifiche finalità formative che sottendono a ciascun valore.
Diventano essi stessi propositori di idee, di contenuti e di riflessioni ad ampio raggio.
Sarà questo un momento di “campagna elettorale” che impegna i protagonisti a presentare, illustrare e motivare la scelta di un valore che ciascun studente potrà operare nella fase elettorale.
Gli studenti diventano protagonisti attivi nell’organizzazione elettorale del “referendum” che ha come oggetto non un quesito di abrogazione, bensì la scelta, da un elenco con più proposte, di un valore che si ritiene prioritario.
L’istituto giuridico del REFERENDUM, previsto dell’art. 75 della Costituzione, con il quale “si chiede all’elettorato di esprimersi con un voto diretto su particolari proposte, con la possibilità in genere di scegliere – tra due o più opzioni predefinite” consente di rendere tutti gli studenti partecipi nella condivisione del valore da scegliere, quale indicativo per l’Istituto
L’esercizio del voto, scrive Piero Gobetti, costituisce “l’atto di nascita della persona politica” e se tale esercizio viene appreso a scuola diventa una vera lezione per la vita.
La democrazia è partecipazione e come insegna Norberto Bobbio “La democrazia ha bisogno di cittadini attivi. Non sa che farsene di cittadini passivi, apatici, indifferenti, che si occupano soltanto dei propri affari comuni”.
Viene proposta alla Comunità scolastica la mozione referendaria: “Quali tra questi valori ritieni scegliere come prioritario riferimento per l’intera Comunità scolastica?
E’ questa un’opportunità offerta agli studenti di praticare il debate, parlare in pubblico, dare ordine alle idee, saper comunicare.
La metodologia didattica debate consiste, appunto, in un confronto nel quale due squadre (composte ciascuna di due o tre studenti) sostengono e controbattono un VALORE ponendosi in un campo (pro o a favore di altre scelte.
La pratica dl debate, infatti, permette di acquisire competenze trasversali (life skill) e curricolari, smontando alcuni paradigmi tradizionali e favorendo il cooperative learning e la peer education, non solo tra studenti, ma anche tra docenti e e studenti.
Le operazioni delle elezioni impegneranno alcuni studenti alla predisposizione delle schede elettorali, con le indicazioni dei valori da scegliere .
Si costituiscono i “seggi elettorali”, composti da un presidente e due scrutatori, attivandone uno per plesso, per piano o per corso (secondo il numero degli alunni) al fine di agevolare la partecipazione di tutti nell’arco di un breve tempo.
Ogni seggio sarà dotato dall’elenco dei votanti (elenco alunni classe) al quale si farà apporre a ciascun elettore la firma dopo aver votato.
L’esito dello spoglio delle schede assegnerà ad un valore la maggioranza delle preferenze ed il valore scelto diventa il “tema valoriale dell’anno scolastico”, scelto dagli studenti stessi a maggioranza.
Dalla commissione elettorale composta dai presidenti dei seggi, alla presenza del Dirigente Scolastico e degli studenti, viene quindi proclamato il valore scelto come riferimento identitario dell’Istituto, e segno di convergenza dell’azione educativa.
Lo studente o la studentessa che ha presentato il valore votato a maggioranza nelle assemblee studentesche assumerà il ruolo di “Ambasciatore/ Ambasciatrice” ed insieme agli altri compagni che hanno operato nella campagna referendaria costituiscono il “Consiglio dell’ambasciata” che prenderà il nome del valore scelto e nel corso dell’anno si renderà promotore di iniziative, progetti, incontri, attività anche sportive e ricreative a sostegno del valore scelto come tema dell’anno.
Une cerimonia di proclamazione dello studente ambasciatore renderà ufficiale la nomina ed impegnerà i protagonisti nell’azione di promozione di iniziative e di esemplarità nei comportamenti.
Opportunamente preparata questa “lezione di Educazione civica applicata” potrà essere svolta nel corso dell’anno, così da poter assegnare il tema dell’anno scolastico per l’anno successivo, scelto proprio dagli studenti, attorno al quale i docenti faranno convergere le tematiche culturali della programmazione didattica, nell’intento di dare rinforzo e qualità alle parole proclamate, che diventano azioni e comportamenti correlati.
Scegliere per la propria scuola un valore identitario significa impegnarsi e condividere un cammino di formazione sul sentiero dei valori e la scuola potrà in tale modo costruire negli anni una specifica identità formativa e tracciare un solco incisivo nel percorso scolastico di ogni studente.
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