Tempo fa ho inviato alla Sua testata una lettera di riflessioni sull’atto mancato di questo nuovo anno scolastico che sta per iniziare e cioè del fatto che la discussione sui banchi con le rotelle ha spostato il centro del dibattito dalle rotelle alla necessaria rivoluzione didattico-metodologica che la Scuola Italiana da anni abbisogna.
Ho sperato che si trasformasse la tragedia che stiamo vivendo da mesi in un volano per realmente portare la nostra Scuola nel XXI secolo. Qualche Dirigente illuminato, affiancato da propositivi Collegi Docenti, ha iniziato un percorso per “rivoluzionare” il fare scuola.
Purtroppo ancora oggi manca un grande progetto sulla Scuola: anche questo settore dimostra la mancanza di una prospettiva futura. Noi non viviamo pensando all’Italia del futuro, a mala pena si guarda al pomeriggio, nemmeno al domani.
Per fortuna ci sono stimolanti iniziative dal progetto Piccole Scuole alle Avanguardie Educative di Indire o stimolanti proposte di riflessioni di Invalsi e molte proposte di discussione che provengono da enti certificati di formazione. Anche l’USR per il Veneto nel suo manuale ha evidenziato, in appendice, alcuni importanti strumenti didattico-metodologici.
Ma quello che non riesco a comprendere se oggi vi sia un’Idea di scuola da trasformare in un progetto da realizzare affinché i nostri figli possano seguire un percorso formativo almeno pari a quello degli altri Cittadini Europei.
Anche oggi leggo, sulla Tecnica della Scuola online, dichiarazioni riguardanti la consegna dei banchi “Per una scuola su tre le sorti dell’inizio scolastico risultano sempre più legate a doppio filo con l’arrivo di 2,4 milioni di banchi monoposto, di cui 400 mila innovativi con le rotelle, assegnati dal commissario straordinario Domenico Arcuri: più di 750 mila sono stati richiesti dai presidi delle scuole primarie e quindi risultano più piccoli e di tipo tradizionale; altri 1,7 milioni andranno invece alle secondarie.”
Parliamo sempre e solo di banchi e non di didattica: ho sottolineato, in altra occasione, che avere una lim in classe e usarla come una lavagna in ardesia con il gessetto non è aver modificato il nostro modo di insegnare, ma solo aver cambiato il supporto.
Don Lorenzo Milani non ha avuto bisogno di banchi con rotelle per offrire a noi tutti un nuovo modello di scuola, un nuovo approccio all’insegnamento, una rivoluzione rispetto ad una scuola datata e legata ad una visione di una società superata.
In questi mesi è universalmente riconosciuto che la pandemia ha travolto il modello sociale precedente e quindi più che mai avremmo bisogno di un nuovo Don Milani che ci faccia sognare la Scuola di Domani.
Invece parliamo di banchi con rotelle… senza nemmeno sapere se le voci che circolano sul loro costo molto più alto rispetto ai cataloghi delle aziende venditrici di qualche mese fa siano vere.
La scuola ha bisogno di altro, lasciatemi anche un pensiero demagogico: e se al posto dei banchi a rotelle con quei 250 € l’uno, il governante avrebbe potuto dare a tutti gli alunni i libri di testo gratuiti …
Perché in questo nostro paese si dà il buono vacanze e non … mi sembra sempre attuale il motto “Panem et circenses”.
Cari colleghi, altro che rotelle… pensiamo ai RAGAZZI che sono il futuro, diamo a tutti gli strumenti per affrontare il futuro.
“Se si perde loro (i ragazzi più difficili) la scuola non è più scuola. É un ospedale che cura i sani e respinge i malati.” Don Lorenzo Milani
Bruno Chiozzi
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