La sua startup, avviata con 600 dollari, ha successivamente raccolto, anche da investitori come la Microsoft, finanziamenti per 1,5 milioni di dollari. Farano nel suo racconto riportato da Il Sole 24 Ore dice: “Era il 1989. Il primo telegiornale che ho visto nella mia vita raccontava il crollo del muro di Berlino. Il giorno dopo, a scuola, mi sono accorto che nessuno dei miei compagni aveva sentito la notizia. Tornato a casa ho preso dei fogli e messo insieme quello che ho chiamato “Il giornalino di Berlino”. Facevo le fotocopie e lo vendevo per 500 lire. Ho “assunto” 4 bambini che sapevano scrivere e disegnare e prodotto almeno 5 numeri.
Quando la maestra si è accorta che a scuola giravano dei soldi, ha vietato la pubblicazione. In America mi avrebbero dato un premio. Lì ho capito, seppur inconsciamente, che per farcela sarei dovuto andare altrove”. Un altro esempio di come in Italia certe didattiche e certi comportamenti scolastici non funzionano, o meglio non riescono a dare libero spazio alla passione degli studenti. E la fuga di cervelli continua.
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