Una lettera aperta e un documento indirizzati ai candidati e alle candidate, al nuovo Parlamento, ma anche ai lettori, agli insegnanti, ai librai, ai bibliotecari e alle associazioni, persone singole e gruppi disponibili a sottoscriverne i contenuti. Cinque punti essenziali da realizzare per rilanciare la lettura come momento di sviluppo civile, sociale ed economico del Paese.
“Dove la lettura è abitudine più diffusa, in molti casi è anche più alto il reddito, – si legge nella lettera aperta – è migliore la qualità della vita, la società è più coesa, sono maggiori la capacità di innovazione e la propensione alla crescita, è più forte la difesa della legalità, sono minori la corruzione, la criminalità e la discriminazione nei confronti delle donne. Secondo i dati diffusi dai pediatri di ‘Nati per leggere’, anche la salute e il benessere complessivo dei bambini traggono vantaggio dalla pratica dei genitori di leggere libri ai figli fin dai primi anni di vita.
Come mai allora le classi dirigenti italiane, con poche eccezioni, hanno prestato così scarsa attenzione al libro, alla lettura e ai loro luoghi, dalle biblioteche alle librerie, dalla scuola all’università e agli enti di ricerca? E questo proprio in un paese come l’Italia in cui la propensione alla lettura è più bassa della media europea. La responsabilità principale è dei tagli a scuola, cultura e università effettuati dai governi recenti”.
Tra i firmatari, i cui nomi sono stati resi noti sabato scorso, 9 febbraio 2013, presso lo spazio Fandango di Roma: Pier Luigi Bersani, Nichi Vendola, Ilaria Borletti Buitoni, Piero Grasso, Franco Cassano, Alessandra Moretti, Laura Boldrini, Carlo Galli, Oliviero Diliberto, Giuseppe Fioroni, Vincenzo Vita, Luigi Zanda, Diego Guida, Guglielmo Epifani, Cecilia D’Elia Ida Dominijanni, Marco Causi, Luigi Manconi, Carolina Girasoli, Danila Nesci, Corrado Petrocelli e Rosy Bindi.
A partecipare all’assemblea anche Tullio De Mauro che ha chiesto un impegno pubblico a dotare ogni famiglia italiana di almeno 100 libri: “perché siamo consapevoli che chi ha libri in casa va meglio a scuola e chi va meglio a scuola ha più successo da adulto nella propria attività“.
Appuntamento con i firmatari e futuri parlamentari il prossimo 8 maggio.