E’ morto oggi 23 giugno Stefano Rodotà, politico e giurista nato 84 anni fa a Cosenza. Nel darne la notizia al TG la7, Enrico Mentana lo ha definito un “irregolare della sinistra italiana”, “spirito libero della Repubblica” e in effetti il percorso politico di Rodotà non è certamente quello di un politico allineato e “schierato”.
Dal 1976 al 1979 era stato iscritto al Partito Radicale, nel 1979 entra alla Camera come deputato eletto da indipendente nelle liste del Partito Comunista. Nel 1983 viene rieletto nella Sinistra Indipendente.
In occasione della “svolta della Bolognina” aderisce al Partito democratico di sinistra e diventa il primo presidente del Consiglio Nazionale. Nel 1994, dopo 15 anni di attività parlamentare, decide di non ricandidarsi e di tornare all’insegnamento universitario.
Nel 1997 assume l’incarico di Garante della privacy, carica che mantiene fino al 2005. Nel 2013 in occasione dell’elezione del Presidente dela Repubblica viene candidato dal M5S e viene votato anche da SEL e da un certo numero di parlamentari del PD. Rodotà non riesce a ottenere il consenso del PD e, al sesto scrutinio, il Parlamento elegge Napolitano. Stefano Rodotà è stato un insigne giurista e docente di diritto civile nelle Università di Macerata, Genova e Roma.
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