I lettori ci scrivono

È Natale, è Natale: è la festa dei bambini

Un’amica, ottima maestra intelligente e scrupolosa, mi gira su Whatsapp la foto di un comunicato dell’Assessore all’Istruzione della Regione Piemonte, Elena Chiorino di Fratelli d’Italia.

È diretto ai Dirigenti scolastici e il testo suona pressappoco così: “Caro Dirigente, Natale è vicino. Le raccomando di valorizzare le nostre tradizioni come “il Presepe, l’Albero di Natale e le recite scolastiche ispirate al tema della Natività, parte fondante della nostra identità culturale”. Ma mi raccomando, caro Dirigente, faccia tutto questo con cura: “è evidente che la conoscenza delle nostre tradizioni scevra da qualsivoglia connotazione ideologica, sia un supporto alla piena integrazione per chi proviene da altre realtà”.

Come si debba intendere l’espressione “scevra da qualsivoglia connotazione ideologica” noi non lo capiamo; può andar bene, forse, per l’albero di Natale e la recita scolastica laica, ma per elementi che rimandano ad una precisa visione religiosa quella frase è poco adatta, a meno che non si voglia dire che il Natale cristiano esprima una verità inconfutabile.

L’assessore Elena Chiorino prima di essere assessore alla Regione Piemonte era sindaco di Ponderano, un paese di meno di 4.000 abitanti vicino a Biella. Ma si era già distinta, salendo agli onori della cronaca. Riportiamo un titolo apparso su la Repubblica il giorno di San Valentino di quest’anno: Ponderano, la sindaca che nel maxiospedale sposa gli innamorati prima che uno dei due muoia. Segue spiegazione: ““Da quando l’ospedale è a Ponderano, avrò celebrato una dozzina di matrimoni d’urgenza. Ovviamente tutti casi drammatici, che mi hanno spezzato il cuore”.

Elena Chiorino, sindaca del piccolo Comune alle porte di Biella,  l’ha raccontato in conferenza stampa… “Si trattava di coppie – spiega Chiorino – che di lì a poco si sarebbero dovute separare, perché lui o lei erano in fin di vita. A volte la morte è avvenuta solo poche ore dopo il fatidico sì: uomini, donne, giovani o anziani.” Il giornalista che firma l’articolo si chiama La Bua: giuro che non me lo sono inventato. Inoltre, Chiorino si era distinta per aver affisso in quel di Ponderano un bel manifesto anti-abortista, in cui campeggia un feto: la scritta che ci sta sopra dice “Tu eri così a 11 settimane”, quella che ci sta sotto “E ora sei qui perché tua mamma non ti ha abortito (sic!).

Commento del giornalista: “Il sindaco (esponente di Fratelli d’Italia), ha deciso di affiggere il manifesto anti aborto che era stato affisso a Roma da ProVita e poi fatto togliere da Virginia Raggi, stampandolo a proprie spese. «Ho sentito la necessità di compiere questo gesto dopo l’azione oscurantista del Comune di Roma», spiega Elena Chiorino”. Evidente lo stravolgimento lessicale dell’aggettivo “oscurantista”: e se cominciassimo a pretendere che chi ci governa usasse le parole nel loro giusto senso o se ne tornasse a casa per manifesta incapacità?

La citazione è tratta dal sito https://ilbenevincera.wordpress.com/ che ha come motto ”et portae inferi non praevalebunt adversus eam” (Mt 16,18). Un bel motto, cui laicamente ci sentiremmo di aderire, se il mondo che ci circonda, compresa la Chiorino, non ci desse ogni giorno segnali contrari.

Infine , un suggerimento, poiché noi di sinistra veniamo sempre accusati di non pensare alla pars costruens. Nel caso in cui a scuola si opti per la recita scolastica sul tema della Natività sensu latosuggerisco un racconto di Giovannino Guareschi che si intitola Fu a Natale, nel ’47. Ne riporto un passaggio (il testo si può facilmente drammatizzare, secondo i criteri della scuola attiva):Rincasando, un giorno del dicembre scorso, la portinaia si sporse dall’uscio della portineria e mi disse sarcastica: «È Natale. è Natale — è la festa dei bambini — è un emporio generale — di trastulli e zuccherini!». “Ecco” dissi tra me “Margherita deve aver cominciato a insegnare la poesia di Natale ai bambini.” Arrivato davanti alla porta di casa mia, sentii appunto la voce di Margherita: «È Natale, è Natale — è la festa dei bambini!…». «È la festa dei cretini» rispose calma la Pasionaria. Poi sentii urla miste e mi decisi a suonare il campanello.

Giovanna Lo Presti

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