Categorie: Generico

E’ Pasqua, tutti in vacanza per una settimana. E l’anno prossimo? Non cambierà nulla

Sembrava dover essere l’ultima chiusura per vacanze pasquali di una sola settimana. Invece non sarà così: la pausa che ha avuto inizio in questi giorni in tutte le scuole d’Italia è, infatti, destinata a continuare ad andare avanti sulla falsariga di sempre.

Il progetto di destagionalizzare i flussi vacanzieri, promosso dal ministro uscente dei Beni Culturali, Francesco Rutelli, su spinta delle associazioni turistiche, è naufragato nelle scorse settimane: non è bastato l’assenso di quasi tutti gli assessori regionali all’istruzione e alla formazione; per approdare alla Conferenza Stato-Regioni era indispensabile l’unanimità, mentre i rappresentanti di Lombardia e Sicilia sono rimasti fermi sul loro diniego.
Per i quasi otto milioni di studenti ed il milione di docenti le vacanze pasquali continueranno così a durare non molto di più di una settimana: i singoli istituti, attraverso il collegio dei docenti, come già avviene oggi, potranno decidere di allungare le vacanze decidendo di anticipare o posticipare il periodo di due-tre giorni. Qualche Regione, come già accaduto potrà decidere in partenza di “allungare” di un paio di giorni. Ma il quadro non cambierà di molto, anche perché bisognerà fare molta attenzione a non andare al di sotto dei 200 giorni minimi valevoli ai fini della validità dell’intero anno scolastico. E l’introduzione dei debiti ha complicato le cose, non permettendo l’avvio anticipato. 
Quest’anno la maggior parte degli istituti si fermerà i soliti sei giorni: le vacanze hanno preso il via mercoledì 20 marzo fino a martedì 25. Una pausa più lunga è stata organizzata solo per gli studenti dell’Umbria (in vacanza già da lunedì 17 marzo), della Puglia (hanno iniziato con un giorno di anticipo) e di Lombardia, Abruzzo e provincia di Trento (che torneranno in classe giovedì 27 marzo, 24 ore dopo tutti gli altri).
Dopo la Pasqua molte scuole potranno comunque fermarsi per l’istituzionalizzazione di alcuni ponti: in
Calabria, Friuli, Lazio, Marche, Piemonte, Trento e Venetosabato 26 aprile gli studenti rimarranno tutti a casa. Ancora meglio andrà, ma solo in Lazio e Piemonte, in occasione del primo maggio: venerdì 2 e sabato 3 non si farà lezione.  
Già ratificato, infine, il calendario della fine delle lezioni: i primi a terminare saranno gli studenti del Molise (il 6 giugno 2008), il giorno dopo sarà la volta di quasi tutte le altre regioni; fanno eccezione la Sardegna (il 9 giugno), Trento e Puglia (il 10 giugno) e la Liguria, che ha deciso di chiudere l’anno l’11 giugno. Gli ultimi a lasciare le aule saranno gli alunni e studenti abruzzesi assieme a quelli di Bolzano e provincia (solo il 14 giugno): questi ultimi dopo essere stati richiamati sui banchi per primi saranno anche gli ultimi a lasciarli. La nuova maturità, l’ultima con i debiti non obbligatoriamente recuperati, inizierà invece per tutti i candidati il 18 giugno. 
Poi, per un numero di studenti delle medie e superiori tutto da scoprire, inizieranno i corsi di recupero estivi.
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Iscrizioni 2025/2026, Tamberi: “Un genitore deve aiutarti prendere la strada giusta ma non obbligarti a sceglierla”

Ieri sera, 26 novembre, il campione olimpico di salto in alto Gianmarco Tamberi, classe 1992,…

27/11/2024

Lollobrigida: “Valorizziamo le scuole agrarie e alberghiere, non hanno un ruolo secondario”

In un panorama scolastico che fatica a tenere il passo con le esigenze del mercato…

27/11/2024

Sciopero generale 29 novembre, partecipano anche i dirigenti scolastici: le motivazioni

Si avvicina lo sciopero generale di venerdì 29 novembre di Cgil e Uil contro la manovra di bilancio. Uno sciopero…

27/11/2024

Riconoscimento anno 2013: va conteggiato ai fini della carriera

L’art.9 DL 78/10 conv. in L. 122/10 ha posto il blocco delle progressioni economiche per…

27/11/2024

Iscrizioni scuola 2025/2026, contributi volontari e tasse scolastiche, quando vanno versati

All’atto dell’iscrizione alle famiglie, e richiesto un contributo volontario con le motivazioni più svariate, in…

27/11/2024

Nuovi Istituti tecnici e professionali di soli 4 anni, c’è perplessità: l’84% dei docenti è contrario, più aperti gli studenti – Risultati del SONDAGGIO

Una delle proposte più dibattute dell'attuale Governo nell’ambito dell’Istruzione riguarda l'introduzione dei nuovi istituti tecnici…

27/11/2024