E già, anche nella didattica c’è un prima e un dopo. Eravamo tranquilli nelle nostre aule a insegnare, interagire e socializzare con i nostri studenti.
Non ci rendevamo conto di quale ricchezza fosse avere un’aula, anche fatiscente, come luogo privilegiato di incontri, scontri, socialità e crescita armoniosa.
All’improvviso tutte le routine quotidiane sono sparite: l’accoglienza, i saluti, gli abbracci, i sorrisi, l’imparare insieme e l’aiutarsi a vicenda, a stretto contatto. Ci siamo ritrovati soli, nelle nostre case e rimpiangere i bei giorni trascorsi nelle nostre scuole e a riprogettare una didattica per continuare il percorso scolastico.
Eravamo impreparati per affrontare questa sfida, senza formazione e, alcuni, senza gli strumenti tecnologici. In un clima di emergenza siamo stati chiamati a dare un senso e una continuità a un percorso scolastico improvvisamente interrotto. Ci siamo attivati, abbiamo seguito corsi, tutorial e webinar per colmare i vuoti che avevamo e imparare a padroneggiare nuovi strumenti, devices, programmi e piattaforme. Per ricreare l’ambiente classe abbiamo avviato le video lezioni, sia in modalità asincrona che in modalità sincrona. Imparare a registrare video in varie modalità perché fossero fruibili a tutti e adatti alla spiegazione da fare.
Non è stato semplice ma un grande passo l’abbiamo fatto, ci siamo adeguati ai tempi del coronavirus, dello stare in casa e dell’evitare stretti contatti. La tecnologia ci ha riuniti, ci ha fatti sentire di nuovo gruppo classe, sperimentando nuovi modi di comunicare e stare insieme. Separati da uno schermo, ma vicini col cuore. Osservare i visi dei bambini, curiosi, emozionati, felici di rivedersi e di poter comunicare è stato emozionante.
E quando un alunno, nel bel mezzo della lezione, ha alzato la mano per chiedermi di andare in bagno ho pensato che non tutto era perduto; i bambini hanno ritrovato una dimensione nuova dell’apprendere, dello stare insieme e del continuare ad imparare e la classe virtuale è pur sempre la loro classe, con le loro maestre e i compagni di sempre.
È una didattica diversa, fatta di pc, tablet, cellulari, microfoni e web cam, ma è fatta anche di sguardi, di sorrisi, di voglia di stare insieme, di essere vicini anche se lontani. Certo c’è molto da migliorare e sperimentare ancora, ma siamo sulla strada giusta con questa che è una “diversamente didattica”, che ci proietterà di nuovo nelle nostre classi e nella nostra solita routine. Non ci resta che aspettare e intanto restiamo uniti e continuiamo a crescere e a imparare insieme.
Grazie alla Dad.
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