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E poi dicono che sono fannulloni… La scuola è occupata? A Benevento i prof fanno lezione al cinema

La scuola è occupata? No problem, le lezioni si fanno altrove. Hanno reagito così gli insegnanti del liceo classico Giannone di Benevento alla decisione dei loro studenti di prendere “possesso” temporaneo dell’istituto in segno di protesta contro le politiche e i tagli del Governo nei confronti dell’istruzione pubblica.
La volontà di occupare la scuola, come del resto accade in centinaia di altri studi superiori italiani, non è però bastata per fermare le lezioni: i docenti, con l’accordo del dirigente scolastico, hanno fatto pervenire una lettera ai genitori e agli alunni per dire loro che le prossime lezioni, a causa dell’occupazione dell’istituto, si svolgeranno in “luoghi diversificati”.
Nella missiva, inviata a tutte le famiglie degli iscritti all’istituto, gli insegnanti si dicono anche “preoccupati per l’interruzione delle attività didattiche”. E convocano per lunedì prossimo, 26 novembre, i ragazzi e le ragazze che si dissociano dall’occupazione al ‘Cinema Teatro Massimo di Benevento’. Ma non solo: dopo la visione del film ‘Vicini del terzo tipo’ (per la regia di Akiva Schaffer) – si annuncia – verrà fornito loro il programma dettagliato delle lezioni alternative, che si svolgeranno in luoghi diversi dalla scuola.
Insomma, stavolta i prof hanno fatto centro. Certo, la loro non può essere che una soluzione temporanea: quella di fare lezione all’aperto, in un centro commerciale o in una sala teatrale non può essere di certo una situazione durevole. Però hanno mandato un bel messaggio agli studenti. Soprattutto ai non pochi che prendono a pretesto le civili battaglie, attraverso cui rivendicare attenzioni e diritti, per non studiare e non fare lezione. Complimenti prof, è il caso di dire: quello che state realizzando è davvero un bello spot. Da far vedere a chi dice che siete dei fannulloni e che il vostro lavoro è un part time pagato per intero. E che quindi le 24 ore d’insegnamento settimanale, come se il vostro lavoro si limitasse a quello, sarebbero sacrosante.
La domanda, è il caso di dire, sorge spontanea: quali altri lavoratori si sarebbero inventati di tutto pur di continuare a svolgere la propria professione, anche in presenza dell’azienda chiusa e inagibile?
 
Alessandro Giuliani

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