E’ possibile pensare ad un “vento meritocratico” a Roma e in Italia?

Se le semplici considerazioni, che vengono dirette al signor Ministro della Pubblica Istruzione del Governo Renzi, potranno meritare l’attenzione, ne saremmo onorati e alquanto lusingati.

L’idea di un approccio al sistema scolastico classico tradizionale della scuola italiana, di un nuovo sistema sperimentale, che s’identifica nella Meritocraticità, può, forse, tener presente, alcune direttrici, che, se ne costituiscono le basi psicologiche essenziali, e, cioè: in primis rammemorare che il grande Napoleone Bonaparte, faceva i generali sui campi di battaglia ovvero prima direttrice nell’applicazione del novello sistema, ovvero la valutazione dev’esser diretta conoscenza dell’esaminando, cioè non su basi di raccomandazione.

Rammemorare che il Maestro Basilio Puoti, con la Scuola di Retorica, in Napoli, in occasione della visita alla suddetta Scuola, del grande Giacomo Leopardi, chiamava lo studente, Francesco De Sanctis (che poi divenne il maggior critico italiano) a illustrare al predetto illustre ospite il sistema della scuola.

Francesco De Sanctis, come viene ricordato, biascicava le parole, onde, fors’anche, intimidito dall’ospite, si espresse con “un onde con l’infinito”, cosa che al tempo de quo costituiva un’enormità ma che, per rispetto del Maestro Puoti verso il citato Leopardi, passò sotto religioso silenzio. Intervenendo successivamente Giacomo Leopardi, questi diceva, tra le tante altre cose che, quell’onde, con l’infinito, non era poi un “peccato mortale”.

La qual cosa, non provocò reazione violenta per il rispetto verso il grande Leopardi, onde: dai riferimenti sopra evidenziati, si deduce: che un indirizzo meritocratico non può fermarsi, oltre misura, su divagazioni linguistiche; che la valutazione deve essere collegiale onde: i presidi saranno esaminati dai docenti e dagli studenti; i docenti, a loro volta, saranno esaminati dai presidi e dagli studenti. 

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