Categorie: Didattica

È possibile praticare la “lettura veloce”?

Molti ne parlano e tanti cercano di fare business con testi o addirittura corsi universitari che insegnerebbero tecniche per la lettura veloce, ma in realtà questa presunta pratica non può mai garantire una completa comprensione del testo.

Se leggere più velocemente è certamente possibile, spiega Wired.it, gli studi hanno evidenziato che il prezzo della velocità è inevitabilmente una minore comprensione del testo. Si può certo discutere se, a seconda della tipologia di lettura che ci aspetta (e di quello che dobbiamo farci), comprendere la metà del contenuto sia sufficiente, ma è chiaro che la lettura veloce non è affatto una via abbreviata per l’apprendimento.

Esistono molti metodi, sottolinea Wired.it, che permettono di leggere più velocemente, ma è possibile descrivere alcune delle tecniche più comuni.

Quando leggiamo ripetiamo mentalmente le parole nella nostra testa: è la subvocalizzazione e in genere tutti la utilizziamo. Questa voce interiore limita la nostra velocità ma è possibile  esercitarsi a reprimerla il più possibile, sforzandosi cioè di assimilare il significato delle parole lette senza doverle ascoltare mentalmente. Esistono poi un insieme di tecniche che, in sintesi, hanno lo scopo di ottimizzare i nostri movimenti oculari in modo da non farci perdere tempo durante la lettura. Quando leggiamo, i nostri occhi non si muovono in maniera lineare, parola dopo parola, riga dopo riga. A volte tornano indietro a focalizzarsi su parole che dovrebbero già essere state lette (e comprese). Limitando con l’allenamento questi movimenti si può accelerare la lettura. Infine secondo alcuni è possibile allenare il proprio cervello a riconoscere istantaneamente interi gruppi di parole, invece di procedere focalizzandosi su una parola alla volta. Alcuni propongono addirittura di esercitarsi a usare la visione periferica, perché non c’è ragione di limitare il proprio campo visivo quando si legge: dobbiamo solo allenarci a usare i nostri sensi al massimo delle loro possibilità.

Tuttavia, a parte le innovazioni tecnologiche, la verità è assi più dura perché le ricerche scientifiche hanno rivelato che la lettura veloce non è affatto equivalente alla normale lettura, né con tutta probabilità potrà mai esserlo. 

Un gruppo di psicologi ha esaminato gli studi pubblicati sull’argomento e condannano senza appello i metodi lettura veloce.

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Gli scienziati fanno notare che, sostanzialmente, quando un individuo supera di centinaia di parole al minuto i lettori più veloci della media (che certamente esistono), le loro prestazioni in termini di comprensione non si discostano molto da una pratica che tutti conosciamo: si chiama scorrere il testo.

Tutti siamo in grado, in caso di necessità, di scorrere rapidamente una pagina e capire di cosa parla. Quello che facciamo è isolare alcune parole e frasi che ci danno il succo del discorso senza leggere tutte le parole.  E secondo gli autori non è possibile distinguere nettamente la pratica di scorrere il testo dalla vera e propria lettura veloce: in entrambi i casi la comprensione del testo può abbassarsi della metà, e anche meno.

Insomma, per dirla con una battuta alla  Woody Allen: “Ho fatto un corso di lettura veloce e ho letto Guerra e Pace in 20 minuti. Parla della Russia”

Secondo i ricercatori quindi anche i più famosi speed reader, sono in realtà persone molto colte che, in quanto tali, sono in grado di comprendere molto da una varietà di testi senza leggerli parola per parola.

Pasquale Almirante

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