E’ questa l’attenzione del governo Renzi per la scuola?

Anche quest’anno noi educatori dobbiamo fare i conti con l’Usr, l’Usp e i rettori di Torino per racimolare i posti che ci hanno tolto con la chiusura del Convitto per Sordi. Prima di tutto dobbiamo partire dall’antefatto accaduto ormai un anno fa.

L’anno scorso, con una decisione presa ad anno scolastico terminato e dopo la chiusura dell’aggiornamento delle GaE, l’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte ha deciso di negare l’Organico al Convitto Nazionale per Sordi di Torino e ha proposto al Miur di chiudere questa storica istituzione educativa.

Il Convitto per Sordi in crisi da anni è stato totalmente abbandonato sia da parte del Ministero che da parte del Rettore del Convitto.

Da molto tempo i non udenti provenienti da fuori Torino venivano indirizzati verso altri istituti educativi privati, come la Scuola per Sordi di Pianezza, e l’attenzione per il Convitto per Sordi è andata sempre più scemando.

Ciò è successo, prima di tutto, perché dal 1992 non si sono più organizzati corsi di formazione in LIS per gli educatori. Quindi il personale educativo specializzato è venuto a mancare, limitando così la fiducia delle famiglie dei sordi nei confronti dell’istituzione e il numero degli iscritti a 2 unità.

Questa situazione è stata evocata dall’Usr per giustificare la richiesta di chiusura, creata negli anni e a cui nessun dirigente scolastico ha mai pensato di porre rimedio.

Il Sindacato CUB, con Stefano Capello in testa, ha cercato prima della paventata chiusura di proporre all’Usr:

– l’organizzazione di corsi di formazione per educatori che avrebbero potuto rilanciare l’offerta del Convitto, così da equipaggiare anche noi educatori al lavoro per la costruzione di un’immagine positiva del Convitto per Sordi presso le famiglie di non udenti;

– l’utilizzazione del Fondo d’Istituto del Convitto per l’organizzazione di attività semiconvittuale aperte ai non udenti della città, anche in collaborazione con l’ISIS IPSIA Magarotto.

Fino all’anno scorso a queste sollecitazioni non è stata data risposta. Tutto questo è successo perché all’Usr già erano tutti convinti della necessità di chiudere il Convitto e tagliare una tra le istituzioni educative fondamentali di Torino e che foraggiavano posti di lavoro per il Personale Educativo.

La sospensione delle attività è avvenuta, come dicevo prima, a Luglio. Noi educatori avevamo già aggiornato le Graduatorie a esaurimento del Personale Educativo, sicuri che i posti ci sarebbero stati anche per quell’anno. 

Al danno si è aggiunta anche la beffa. Noi avremmo potuto scegliere un’altra destinazione sapendo della chiusura del Convitto. Adesso ogni anno rischiamo di non lavorare per questa mossa sconsiderata dell’Usr di Torino. E’ questa l’”attenzione” del governo Renzi per la scuola?

Una prestigiosa istituzione pubblica è stata chiusa a vantaggio della concorrenza privata. Quindici o più educatori ed educatrici sono stati condannati alla disoccupazione, allungando il numero dei precari della scuola cacciati dai diversi governi in questi cinque anni, mentre le famiglie dei non udenti hanno perso quello che avrebbe potuto tornare ad essere un punto di riferimento educativo in questa città.

Intanto noi educatori insieme al sindacato CUB a settembre dell’anno scorso ci siamo dovuti muovere con stampa, televisione e incontri con i vari Dirigenti dell’Usr, dell’Usp per avere ciò che ci spettava, cioè il lavoro, anche avendo molto spesso avute le porte chiuse in faccia.

Si sa che con la forza e l’unione di corporazione si ottiene sempre tutto. Noi abbiamo riavuto il nostro lavoro e abbiamo sperimentato il lavoro di Personale Educativo anche nella scuola tradizionale.

Ma adesso siamo ritornati indietro un’altra volta di un anno. Dall’inizio di Settembre, sempre supportati dal sindacato CUB e in particolare da Stefano Capello, siamo stati sballottati da un ufficio all’altro senza nessuna risposta nè sui ruoli, che ancora non sono stati effettuati su Personale Educativo(sono 2, ma ancora sono nella mente dei Dirigenti), nè sugli incarichi annuali al 31 agosto (sono 3, ma sempre nella loro mente), nè sull’organico aggiuntivo (il cui numero di posti balla dall’inizio di settembre tra 5 e 7). Adesso affermano che ci saranno i ruoli e gli incarichi al 31 agosto, ma che non ci sarà organico aggiuntivo. Non sarà che la Graduatoria a esaurimento sia nata per farci venire l’esaurimento?
Da mercoledì ricominceremo come l’anno scorso con i presidi ad oltranza sotto i vari Uffici e con le interviste ai giornali e alla televisione. Questa situazione diventerà di dominio nazionale. Ormai siamo stufi ed indignati dalle illegalità che si perpetuano alle nostre spalle mediante persone che non sanno neanche cosa significa educare e stare in mezzo ai ragazzi, ascoltandoli e aiutandoli nel loro cammino di crescita.
Un urlo solo si innalza da noi tutti verso il mondo della scuola e i nostri governanti dal profondo dei nostri cuori…VERGOGNA!!!!

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