E se fossero i bambini a pulire le aule scolastiche? Se lo chiede, in un articolo, Paolo Comentale su “La Gazzetta del Mezzogiorno”.
Negli altri paesi europei e non si rivela un’esperienza formativa e preziosa. Perché non portarla anche in Italia? Ogni giorno, all’orario prestabilito, sarebbero i piccoli alunni, sotto la guida dei docenti, a pulire la classe, spolverare banchi e sedie, lavare il pavimento e a turno e dedicarsi alla pulizia delle piccole cucine che si trovano nelle aule scolastiche.
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Tutti insieme, bambine e bambini, per questo piccolo quotidiano diritto-dovere. In Italia, attualmente, sono le ditte specializzate a pulire le aule, le palestre, i bagni fuori dagli orari di lezione. In Irlanda, Germania, Danimarca, Francia e Regno Unito già avviene questa pratica. Se tanti paesi europei hanno copiato il modello italiano delle scuole dell’infanzia perché non apprendere qualcosa da loro?
Le difficoltà però – secondo “La Gazzetta del Mezzogiorno – non mancano. Non sarebbero i genitori a opporre resistenza, quanto i genitori, sconvolti dal cambio di prospettiva. Nascerebbe perfino un comitato di genitori indignati al grido: “I nostri bambini non sono spazzini”. Il confronto, in realtà, conclude l’articolo, deve essere aperto e leale così come fanno spesso i bambini a scuola a fronte delle novità.
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