Ho frequentato il liceo linguistico negli anni ’70 ed ho studiato ben 3 lingue sulle care vecchie grammatiche composte da fonetica, morfologia e sintassi, chiare, ordinate, sistematiche, razionali, ove lo studio partiva da zero e la cui complessità cresceva proporzionalmente.
Poi sono nati quelli che io chiamo “i libri delle figurine”. Sì, perché sono pieni per l’appunto di immagini, disegnini, foto, il tutto per catturare il gradimento degli studenti ed attrarli. Ma più che essere attratti vengono… distratti! Distratti dal disordine creato da mille cose buttate lì alla rinfusa, senza una progressione graduale; contenuti linguistici presentati tutti insieme in una pagina e spiegati magari 20 o 30 pagine dopo.
Io insegno tedesco. Quanti dei miei allievi vengono da me disperati e mi confessano: “non capisco questo libro”. E allora io vado a riprendere le mie grammatiche – quelle di cui sopra – e illustro gli argomenti come spiegati ai miei tempi. E gli studenti capiscono.
E se tornassimo un po’ all’antico (neanche poi tanto antico)?
Daniele Orla