Poco meno di un milione di euro: è questa la dotazione di premi messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione per valorizzare le eccellenze dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica.
I premi sono intitolati al Maestro Claudio Abbado e saranno attribuiti ai migliori studenti dell’Afam che potranno cimentersi in diversi ambiti: interpretazione e composizione musicale, arti figurative digitali e scenografiche, arti dello spettacolo e design.
“Il sistema AFAM – sottolinea il ministro Giannini – è stato un po’ trascurato in passato e per questo sarà al centro di un importante rilancio a cui sta lavorando il Ministero, attraverso un gruppo di esperti ad hoc e tramite incontri con gli stakeholder del settore. Presto, come abbiamo fatto per la ‘Buona Scuola’, produrremo un piano per la ‘Buona AFAM’. Abbiamo già realizzato un documento di lavoro, la nostra “Chiamata alle arti” che si trova sul sito del Miur e che è la base su cui stiamo costruendo il nostro percorso di rilancio del settore”.
Gli studenti che vorranno partecipare al concorso dovranno presentare domanda per la sezione del concorso a cui sono interessati entro il prossimo 7 marzo e saranno valutati da esponenti di chiara fama delle Arti, della Musica e della Cultura.
Entro il 21 marzo saranno selezionati coloro che potranno partecipare alle prove nazionali. I vincitori saranno indicati entro il 29 maggio sul sito del Miur. La premiazione finale avverrà a Roma. Ai primi classificati andranno tra i 5.000 e i 7.000 euro; ai secondi tra i 2.700 e i 4.700, ai terzi e quarti tra i 500 e i 2.500.
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Fin qui la sintesi del comunicato ministeriale, ma se si va a leggere il decreto che stanzia i fondi per i premi si scopre qualcosa di molto interessante. Da dove arrivano i soldi dei premi? Incredibile a dirsi: lo stanziamento risale addirittura all’articolo 3 del “decreto Carrozza” (il n. 104 del settembre 2013).
E se si scorre il provvedimento di questi giorni si constata che dal settembre 2013 in avanti si sono succeduti quasi una mezza dozzzina di atti intermedi per rendere effettivamente “spendibile” il milione di euro del decreto 104.
A voler essere precisi il decreto Carrozza metteva stanziava 3 milioni di euro che però si sono ora ridotti a 996.200 euro a seguito di un intervento di riduzione di spesa approvato con il decreto legge 133/2014.
Il commento è scontato: se per spendere un terzo di quanto stanziato dal decreto 104 (somma peraltro modesta) ci è voluto un anno e mezzo, quanto tempo occorrerà in concreto per spendere i 3milardi di euro stanziati con la legge di stabilità per realizzare il Piano Buona Scuola?
E soprattutto: siamo davvero sicuri che – nei prossimi mesi – non intervengano altri provvedimenti di legge a ridurre lo stanziamento?
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