Il Miur ha intenzione di inserire i moduli di ‘Data Science’ in tutti i corsi di studio universitari, a partire dalla lauree triennali.
L’intenzione è stata avanzata, il 28 luglio, nel corso della presentazione del Rapporto del gruppo di lavoro del Miur sui Big Data.
Innanzitutto è stato spiegato che “Big data” è il termine usato per descrivere una raccolta di dati così estesa in termini di volume, velocità e varietà da richiedere tecnologie e metodi analitici specifici per l’estrazione di valore.
Gli esperti che hanno lavorato al Rapporto (di diversa provenienza, dall’Istat alla Banca d’Italia) hanno sottolineato l’opportunità di formare al “valore del dato” già dalla scuola per arrivare ai livelli più alti della formazione: laurea magistrale, dottorati, master. Insomma, crescere generazioni di giovani con la cultura dei dati.
“Metteremo in campo tutte le azioni possibili per incoraggiare gli atenei a diffondere la cultura della gestione dei Big Data”, ha detto il ministro dell’Istruzione, aggiungendo che ci troviamo dinanzi ad “un approccio ormai ineludibile per qualsiasi tipo di laureato”, sottolineando che nella scuola già sono stati fatti passi in questa direzione nell’ambito del piano nazionale di scuola digitale e con il coding.
“In questo campo – ha aggiunto Giannini – ci sono 33 atenei già attivi. Noi, incentiveremo il mondo della formazione universitaria a sviluppare e diffondere la cultura della gestione dei dati: penso a corsi di Data science soprattutto nelle lauree magistrali ma anche nei dottorati; in quest’ultimo caso approfitteremo, per farlo, dei prossimi bandi sul Pnr”.
Il responsabile del Miur ha anche posto l’accento su un altro importante aspetto che riguarda le banche dati dello stesso Miur, che potranno essere valorizzate e diventare strumento utile all’elaborazione di scelte di policy strategiche: si potranno così “gestire al meglio i flussi di dati del Miur sia internamente sia per metterli a disposizione di altri ministeri e della società. E superare dunque la logica dei silos per arrivare a quella dei flussi integrati”.
Anche per il presidente della Conferenza dei Rettori, Gaetano Manfredi, “i Big Data rappresentano una grande sfida che richiede anche una riorganizzazione della didattica”.
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