Luigi Di Maio, eletto dal Movimento 5 Stelle candidato premier, ha sempre bocciato l’impianto della Buona Scuola voluta da Renzi e a questo proposito Money.it riporta un suo intervento dello scorso maggio quando Di Maio ha ribadito l’importanza di dare una visione “concreta e condivisa del sistema d’istruzione italiano”.
Secondo Di Maio, infatti, i precedenti Governi hanno agito in solitaria senza dare ascolto alle altre forze in campo durante il processo che porta all’approvazione di una legge. Così ad esempio è stato con la Legge 107 del 2015, conosciuta come La Buona Scuola, che il Movimento 5 Stelle intende cancellare.
Uno dei primi punti sui quali Di Maio si concentrerà – a suo dire – una volta al Governo è quello sui finanziamenti per la scuola, con le risorse che dovranno essere adeguate agli standard degli altri Paesi europei. Ma ha detto pure altre cose
Come cambierà la scuola italiana con Di Maio premier?
Nel dettaglio, scrive Money.it, possiamo riassumere il programma in 9 punti:
1 aumento spesa pubblica per l’istruzione (dal 7,9% al 10,2%);
2 tutte le risorse vanno destinate alle scuole statali;
3 ripristino tempo pieno e compresenze nel primo ciclo d’istruzione;
4 lotta ai “diplomifici”;
5 massimo 22 alunni per classe (20 se presente uno studente disabile);
6 basta competizione nella scuola, bisogna incentivare la cooperazione;
7 eliminazione Test Invalsi;
8 cancellazione chiamata diretta;
9 riduzione delle ore e ridefinizione dell’ alternanza scuola-lavoro.