Chi diventerà titolare per l’anno scolastico 2016/2017 in un ambito territoriale come riceverà l’incarico triennale in una scuola?
È una domanda che ancora oggi non ha una risposta definitiva, in quanto si sta ancora trattando, con il massimo riserbo, su come sarà regolata la chiamata diretta dei docenti, titolari di ambito, da parte di un dirigente scolastico di una scuola associata all’ambito di titolarità. Eppure molti docenti neoassunti e anche quelli entrati in ruolo entro il 2014/2015 che nella domanda di trasferimento hanno richiesto più ambiti territoriali, saranno probabilmente titolari di un ambito territoriale. Allora ci siamo informati su come funzionerà il meccanismo, almeno nelle grandi linee, del passaggio dei docenti dall’ambito alla scuola.
{loadposition bonus}
Abbiamo saputo che i tecnici del Miur hanno già preparato una piattaforma, che sarà resa attiva nel sistema delle istanze on line, in cui ogni docente titolare di ambito potrà inserire tutte le informazioni professionali e il suo curriculum vitae e destinarle alle scuole prescelte dal candidato. Tale piattaforma è stata ideata per rispettare il comma 79 dell’art.1 della legge 107/2015, in cui è specificato che il dirigente scolastico propone gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati all’ambito territoriale di riferimento, sulla base delle candidature presentate ai docenti medesimi e della precedenza nell’assegnazione della sede ai sensi degli articoli 21 e 33, comma 6, della legge 5 febbraio 1992,n.104. Per cui una volta che un docente ha avuto assegnata la titolarità nell’ambito, potrà decidere, entrando nei servizi delle istanze online del MIUR, di informare la scuola X dell’ambito sulle proprie referenze. Queste candidature potrebbero avvenire, ancora una volta, in due fasi.
La fase A della candidatura sarebbe riservata ai docenti entrati in ruolo entro il 2014/2015 che avendo fatto trasferimento interprovinciale sono finiti titolari di ambito; la fase B della candidatura sarebbe riservata ai docenti neoassunti. A quanto è dato sapere, ma siamo ancora nel campo dell’ufficiosità, la fase A precede nella scelta la fase B, ovvero si passa a quella B solo dopo avere esaurito la precedente fase.
Nei prossimi incontri tra gli uffici politici del Miur e i sindacati, si metteranno a punto, sulla base di alcuni indicatori di competenze professionali dei punteggi per creare delle graduatorie riferite alle singole scuole che i candidati hanno scelto. Sulla base di queste nuove graduatorie il dirigente scolastico, che comunque ha sempre l’obbligo di scegliere chi ha la precedenza suddetta, sceglierà il docente da incaricare per il triennio. In buona sostanza se volevano complicare le cose e rendere il sistema più farraginoso e impervio sotto il profilo del contenzioso, ci stanno riuscendo benissimo.