Abbiamo più volte parlato dell’uso eccessivo di smartphone e tablet da parte degli studenti, anche quelli ancora bambini.
L’utilizzo equilibrato e mirato delle nuove tecnologie a scuola è una delle questioni più importanti, perché la scuola oggi, deve insegnare anche questo agli alunni, ovvero utilizzare coscientemente la tecnologia, per lo più per scopi didattici, senza diventarne schiavi. Ovviamente un ruolo cruciale viene giocato anche dai genitori, che dovrebbero essere in pole position per combattere la dipendenza da smartphone dei propri figli.
Eppure, come riporta l’Huffington Post, l’American Academy of Pediatrics e la Canadian Society of Pediatrics affermano che i bambini da 0 a 2 anni non dovrebbero essere esposti alla tecnologia, dai 3 ai 5 l’esposizione dovrebbe essere di un’ora al giorno, mentre dai 6 ai 18 non più di due ore al giorno. Invece, i bambini e i giovani fanno uso della tecnologia 4-5 volte in più delle ore raccomandate, con conseguenze serie e spesso pericolose per la salute.
La ricerca, effettuata in prima battuta da Cris Rowan, ergoterapeuta pediatrica e autrice di Virtual Child, dal dottor Andrew Doan, neuroscienziato e autore di Hooked on Games, dal dott.ssa Hilarie Cash, direttrice di reStart, programma di recupero per la dipendenza da internet e autrice di Video Games & Your Kids e che ha visto il contributo dell’American Academy of Pediatrics e dalla Canadian Pediatric Society, ha elaborato delle linee guida per l’utilizzo della tecnologia per bambini e ragazzi.
In particolare Cris Rowan, lancia un appello ai genitori, agli insegnanti e ai governi affinché proibiscano l’uso di dispositivi elettronici ai bambini sotto i 12 anni, elencando i dieci motivi per cui applicare queste indicazioni:
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1. Rapida crescita del cervello.
Tra 0 e 2 anni, il cervello dei bambini triplica le sue dimensioni, e continua a svilupparsi rapidamente fini ai 21 anni di età dell’individuo (Christakis 2011). Lo sviluppo precoce del cervello è determinato da stimoli esterni, o mancanza degli stessi. È stato dimostrato che la stimolazione su un cervello in sviluppo, generata dalla sovraesposizione alla tecnologia (cellulari, internet, iPad, TV), può essere associata a deficit delle funzioni esecutive e dell’attenzione, a ritardi cognitivi, apprendimento compromesso, aumento dell’impulsività e diminuzione della capacità di autoregolarsi, che può tradursi in scatti d’ira (Small 2008, Pagini 2010)
2. Ritardi nello sviluppo.
L’uso della tecnologia limita il movimento, e questo può causare ritardi nello sviluppo. Attualmente, un bambino su tre inizia la scuola con ritardi relativi allo sviluppo che influenzano negativamente l’alfabetizzazione e i risultati scolastici (HELP EDI Maps 2013). Il movimento migliora l’attenzione e la capacità di apprendimento (Ratey 2008). L’uso della tecnologia, sotto i 12 anni, è dannoso per lo sviluppo e l’apprendimento del bambino (Rowan 2010).
3. Obesità sempre più diffusa.
L’esposizione alla TV e ai videogiochi è associata all’aumento dell’obesità (Tremblay 2005). I bambini che hanno dispositivi elettronici in camera da letto riportano il 30% in più di casi di obesità (Feng 2011). Un bambino canadese su quattro, e uno su tre negli Stati Uniti, è obeso (Tremblay 2011). Il 30% dei bambini obesi svilupperà il diabete, inoltre le persone obese sono più esposte al rischio di ictus e infarto, che riducono gravemente l’aspettativa di vita (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie 2010). Soprattutto a causa dell’obesità, i bambini del 21° secolo potrebbero rappresentare la prima generazione in cui saranno in molti a non vivere più a lungo dei genitori (Professor Andrew Prentice, BBC News 2002).
4. Privazione di sonno.
Il 60% dei genitori non controlla l’uso della tecnologia dei proprio figli, e il 75% dei bambini hanno apparecchi tecnologici in camera (Kaiser Foundation 2010). Il 75% dei bambini di 9 e 10 anni non dorme abbastanza, tanto che il rendimento scolastico ne risente in maniera drammatica (Boston College 2012)
5. Malattie mentali.
L’uso eccessivo della tecnologia è uno dei fattori causali dell’aumento di depressione infantile, ansia, disturbi dell’attaccamento, deficit di attenzione, autismo, disturbo bipolare, psicosi e comportamento problematico (Bristol University 2010, Mentzoni 2011, Shin 2011, Liberatore 2011, Robinson 2008). In Canada un bambino su sei è affetto da una malattia mentale diagnosticata, e in molti sono sottoposti a pericolosi trattamenti psicotropi. (Waddel 2007)
6. Aggressività.
I contenuti violenti dei media possono generare aggressività nel bambino (Anderson, 2007). I bambini più piccoli sono sempre più esposti a episodi di violenza sessuale e fisica dai media attuali. “Grand Theft Auto V” contiene esplicite scene di sesso, omicidi, violenze, torture e mutilazioni, così come molti film e programmi TV. Gli Stati Uniti hanno definito la violenza nei media un rischio per la salute pubblica a causa del suo impatto sull’aggressività infantile (Huesmann 2007).
7. Demenza digitale.
I contenuti sempre più veloci dei media possono contribuire allo sviluppo del deficit di attenzione, e alla diminuzione della concentrazione e della memoria, poiché il cervello elimina le tracce neuronali dalla corteccia frontale (Christakis 2004, Small 2008). I bambini che non riescono a prestare attenzione, non imparano.
8. Dipendenze.
I genitori sempre più incollati alla tecnologia, si allontantano dai propri figli. Quando manca l’attaccamento genitoriale, i bambini possono aggrapparsi ai dispositivi elettronici e questo puà causare dipendenza (Rowan 2010). Un ragazzo su 11, tra gli 8 e i 18 anni, è dipendente dalla tecnologia (Gentile 2009).
9. Emissione di radiazioni.
A maggio 2011, l’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha classificato i cellulari ( e altri dispositivi wireless) come un rischio di categoria 2B (potenzialmente cancerogeno) a causa dell’emissione di radiazioni (WHO 2011). Nell’ottobre del 2011 James McNamee ha lanciato un allarme: “I bambini sono più sensibili a un’intera gamma di fattori rispetto agli adulti perché il loro cervello e sistema immunitario sono ancora in fase di sviluppo, quindi non si può affermare con certezza che il rischio sia identico per adulti e bambini” (Globe e Mail 2011). Nel dicembre del 2013, il Dottor Anthony Miller dall’Università di Toronto ha suggerito che, in base alle nuove ricerche, l’esposizione alle radiofrequenze dovrebbe essere riclassificata come 2A (a rischio cancerogeno) e non 2B (possibile cancerogeno). L’American Academy of Pediatrics ha sollecitato la revisione delle emissioni di radiazioni elettromagnetica EMF dei dispositivi elettronici, menzionando tre motivi riguardanti il loro impatto sui bambini (AAP 2013)
10. Insostenibilità.
Il modo in cui i bambini sono cresciuti ed istruiti alla tecnologia non sono più sostenibili (Rowan 2010). I bambini sono il nostro futuro, ma non c’è futuro per i giovanissimi che abusano della tecnolgia. Un approccio di “squadra” è urgente e necessario per ridurre l’uso della tecnologia da parte dei bambini.
Abbiamo riportato anche i riferimenti bibliografici e i crediti delle ricerche nel caso qualcuno volesse approfondire la questione. A tal proposito, per maggiori informazioni si può contattare Cris Rowan su info@zonein.ca.
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