Categorie: Reclutamento

Ecco il piano per assumere 32.500 docenti e Ata già a settembre

Quindicimila professori “su posti comuni” e altri 13mila per il sostegno, più 4.500 Ata per un totale di 32.500 assunzioni che potrebbero scattare a settembre.
Per quanto riguarda le coperture, dice Luciano Chiappetta al Sole, le stabilizzazioni sul sostegno sono finanziate direttamente dalla legge 104, per la quale sono previsti stanziamenti ad hoc per circa 108 milioni di euro l’anno, mentre altri 15mila docenti previsti andranno a coprire i pensionamenti.
A settembre potrebbero dunque scattare almeno 28mila assunzioni di docenti (oltre ai 4.500 Ata) e il loro reclutamento avverrà secondo il criterio introdotto 15 anni fa: il 50% dei posti sarà attribuito sulla base delle graduatorie a esaurimento e il restante 50% sulla base dei concorsi.
In primis, quello bandito nel 2012 dall’ex ministro, Francesco Profumo. Degli 11.542 posti messi a selezione sono stati assunti 3.527 docenti nel corso dell’anno scolastico in corso, mentre a settembre si procederà quindi all’immissione degli ulteriori vincitori, probabilmente una buona fetta dei restanti 8.015.
Se poi i circa 4mila docenti della cosiddetta “Quota 96” andranno in pensione si aprirebbe un ulteriore spazio ad altrettanti posti.
Il prossimo settembre potrebbe comunque portare a un bottino di posti più cospicuo. Il Miur infatti, ha annunciato Chiappetta, vuole dar seguito al piano triennale di assunzioni su tutti i posti oggi liberi e disponibili previsto dal decreto Carrozza: «Parliamo, per gli insegnamenti, di 14mila posti vacanti, ma a cui il ministero dell’Economia sottrae i circa 6mila soprannumerari non riassorbibili perché titolari di classi di concorso desuete o comunque superate dalla riforma degli ordinamenti».
Insomma, si potrebbero liberare altri 8mila posti. Per gli Ata si parla di altri 4.500 posti.
La strada «è in salita – ha ammesso Chiappetta – ma puntiamo a convincere Mef e Funzione pubblica».
Dopo di che si dovrà aprire una sessione negoziale all’Aran con i sindacati perché il piano triennale è «a invarianza finanziaria» per lo Stato. L’atto d’indirizzo è pronto. La strada per garantire i saldi di bilancio dovrebbe essere quella già sperimentata con il precedente piano triennale di assunzioni Tremonti-Gelmini, ovvero l’allungamento della maturazione dello scatto d’anzianità per tutti i neo-assunti. Tutto ciò ovviamente previo assenso delle organizzazioni sindacali.

Pasquale Almirante

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