‘Programma 0-6’ è un protocollo d’intesa per la promozione della lettura nella prima infanzia, firmato tra il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, la ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini, e la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin.
Con questo accordo, spiega Dire, le parti si impegnano a promuovere e sviluppare “un piano d’azione concordato e coordinato di diffusione della lettura in età prescolare, coinvolgendo tutti gli attori interessati”.
Gli obiettivi da raggiungere, in particolare, sono: la diffusione della lettura ad alta voce in famiglia, nelle strutture sanitarie, educative e sociali; l’attivazione di percorsi formativi e di aggiornamento per educatori, pediatri, operatori socio-sanitari, bibliotecari; la realizzazione di iniziative condivise di comunicazione istituzionale, sia per sensibilizzare sia per fornire informazioni adeguate alle famiglie.
Il protocollo sarà esteso agli enti territoriali, ha validità triennale ed è rinnovabile.
“Oggi è una giornata molto importante- ha detto Franceschini- sia per il protocollo che firmiamo sia perché è la prima volta che tre ministeri si impegnano in un lavoro comune per la promozione della lettura nella fascia da 0 a 6 anni. Penso che tutte le cose che stiamo cercando di fare sulla promozione della lettura puntino soprattutto a togliere di mezzo un qualcosa che attraversa molte vicende italiane, cioè la rassegnazione: sembra infatti che dobbiamo rassegnarci al fatto che il nostro sia un Paese dove si legge di meno. Ma questi non sta scritto da nessuna parte, come non è scritto da nessuna parte che l’inversione di tendenza non possa realizzarsi o che richieda decenni. Ecco perché oggi cominciamo dai bambini”.
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Secondo il ministro dei Beni culturali, più che “contendersi grandi o piccole librerie oppure discutere sulla vendita online e su quella tradizionale- ha sottolineato- dovremmo tutti insieme allargare lo spazio di lettura. Dovremmo riuscire a spiegare ai ragazzi che in una società in cui tutto è sempre più accelerato ci si può ritagliare uno spazio di lentezza. La lettura richiede tempo, la risorsa più importante che abbiamo, e non è conciliabile con il multitasking”.
Ha proseguito Giannini: “Sono veramente molto felice perché, per la prima volta, questo progetto vede uniti tre ministeri in un’alleanza culturale ed educativa a tutto campo: salute, istruzione e cultura. Nel nostro Paese c’è un’emergenza educativa e culturale, se è vero come è vero che il 58% dei cittadini legge meno di un libro all’anno. Abbiamo l’ambizione di un patto nazionale per la lettura, perché l’obiettivo è quello di introdurre questa pratica nella fascia prescolare. Non è mai troppo presto per iniziare a leggere e, se ci sono tre capacità cognitive che si sviluppano con tanta precocità, sono quelle logico-matematiche, musicali e linguistiche. È fondamentale che ci sia qualcuno che ci legga fin da quando siamo piccoli, perché è da lì che deriva quello che saremo nella vita. Dobbiamo allora veramente sperare che si alzino quelle percentuali inquietanti e drammatiche e che il nostro Paese vada in una direzione diversa da quella di oggi”. Gianni ha quindi aggiunto una nota personale: “Nel mio percorso di vita credo di dovere tutto ai libri che ho letto, mentre ora ho una costante ansia per tutti quelli che ancora non ho letto. Le biblioteche e i libri ci cambiano veramente la vita”.
Per Lorenzin “era ora che ci fosse un programma come questo- ha commentato- dobbiamo infatti approcciarci al benessere dei nostri cittadini fin da quando sono così piccoli in modo interdisciplinare, perché è l’unica chiave di successo che ci permette oggi di agire in situazioni molto complesse rispetto al passato. Il numero di lettori è diminuito e invece sarebbe dovuto aumentare con la maggiore scolarizzazione del Paese, con le nuove tecnologie e con un accesso all’informazione così importante. Eppure paradossalmente questo non è accaduto. Nello stesso tempo noi sappiamo sempre di più dalla scienza e dagli studi in pedagogia che i primi mille giorni dalla nostra nascita sono importantissimi come imprinting per quello che noi saremo in futuro. La lettura, in questo senso, è uno strumento straordinario di educazione e formazione ma anche un’infrastruttura sull’anima e sulla mente, che ci permette di aumentare la fiducia in noi stessi e la consapevolezza del sé e dell’altro. Tutti strumenti, questi, che non si possono sviluppare con l’uso delle nuove tecnologie”. La ministra della Salute ha poi fatto saper di aver coinvolto in questo progetto “i pediatri, gli Ircss e gli ospedali in cui vengono trattati i bambini in difficoltà. C’è un lavoro di formazione anche sulle ostetriche e sui ginecologi, cioè anche su chi dà informazioni ai genitori“. Ha infine concluso Lorenzin: “Non è mai troppo presto e mai troppo tardi per cominciare a leggere”.