Basta fotografare la pagina con l’esercizio da risolvere e inviare la richiesta d’aiuto. Nel giro di circa un quarto d’ora l’app fornirà una risposta completa di spiegazione personalizzata sul procedimento utilizzato: dall’altra parte dell’app una schiera di tutor esperti in molte materie procede allo svolgimento manuale del compito inviato dallo studente.
Si tratta di una sorta di una sorta di “tutoraggio” a distanza (ripetizioni online, se preferite), sfruttando la forza della community già esistente ed estende il concetto per portarlo sugli iPhone di milioni di studenti, non soltanto quelli universitari.
Gli insegnanti, puntualizza La Stampa che riporta la notizia, possono stare tranquilli: Snapsolve – almeno sulla carta – non ha lo scopo di semplificare la vita agli studenti più svogliati. Prima di tutto perché i tutor di Snapsolve non si limitano a dare risposte secche: ogni soluzione è ben argomentata e permette allo studente di capire meglio il procedimento che ne sta alla base.
E poi perché le risposte sono gratis solo per i quesiti più facili, mentre per quelli più impegnativi, o per velocizzare la soluzione, bisogna pagare (da 1,99$ a 9,99$ a domanda, a seconda del grado di difficoltà).
Gli studenti italiani che volessero provare il servizio possono farlo, ma sono avvisati: le domande vanno formulate in inglese e le risposte arriveranno nella medesima lingua.
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