Se i presidi suonano le campane della rivolta perché si sentono espropriati, i presidenti delle province, fino a quando dureranno, danno fiato alle trombe della legge: lo vuole la Corte dei Conti. La provincia di Firenze infatti non vuole sentire ragione di fronte a un introito assicurato di qualche miglio di euro per le giuste provvigioni dovute dalle macchinette-bar all’interno degli istituti, mentre i presidi, che hanno dato l’appalto in cambio di una percentuale, vorrebbero continuare ad averla. Si parla infatti di 2-3mila euro che però ora la Provincia vuole tenere per sé, dando luogo a un danno per le scuole che non potranno più contare nemmeno su queste piccole ma importanti somme. E mentre scuola e provincia litigano, l’opposizione gongola: giù le mani dalle monetine
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