Legge di Stabilità bifronte e comunque su due diversi registri di lettura a seconda di chi interpreta il testo: svolta storica per Giannini, mezzo garbuglio per i sindacati che si aspettavano ben altro e non certamente il blocco dei contratti pubblici.
In ogni caso l’Ansa fa una sintesi delle misure adottate relativamente all’istruzione.
1 MILIARDO PER LA BUONA SCUOLA – Un miliardo nel 2015 che non servirà soltanto all’assunzione di oltre 140 mila precari, ma anche per i nuovi progetti, come il rafforzamento del rapporto scuola-lavoro. Il fondo dal 2016 viene incrementato a 3 miliardi di euro all’anno.
TORNANO COMMISSIONI INTERNE – Cambiano le commissioni d’esame alla Maturità: sei componenti interni e il solo presidente come membro esterno. I commissari sono designati dai competenti consigli di classe e nominati dal dirigente scolastico.
147milioni è il risparmio annuale che si riuscirà a ottenere in questo modo e che ha fatto esultare i praticoni di spending rewiev.
200 MILIONI PER ‘PARITARIE’ – E’ la somma stanziata dal 2015 per le scuole non statali. Per Elena Centemero (Fi), la cifra però significa “un taglio del 50% rispetto ai fondi attuali: una scelta gravissima e illiberale che speriamo il governo smentisca immediatamente”.
RESTYLING SUPPLENZE – Vengono abolite le supplenze di un giorno per i docenti. Per i collaboratori scolastici non si possono conferire supplenze se non dopo 7 giorni di assenza e per gli assistenti amministrativi se non in scuole con meno di 3 unità di personale.
RIDOTTA PIANTA ORGANICA ATA – Il numero dei posti per il personale ausiliario, tecnico e amministrativo viene ridotto a 2.020 unità “in considerazione – si legge nella bozza della legge di stabilità – di un generale processo di digitalizzazione e incremento dell’efficienza dei processi e delle lavorazioni”.
150 MILIONI PER ATENEI – E’ la somma – soldi extra – che viene messa sul Fondo di finanziamento ordinario degli atenei.
L’intento dichiarato del Miur è quello di stabilizzare risorse finora oscillanti.
Dissotterrano l’ascia di guerra i sindacati secondo i quali le misure sulla scuola contenute nel ddl di stabilità “avranno come effetto immediato il peggioramento della qualità dell’offerta formativa e delle condizioni di lavoro” afferma il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, che invita tutti a scendere in piazza il 25 ottobre.
E se la Gilda ritiene “intollerabile impiegare a costo zero i commissari interni per la Maturità”, Massimo Di Menna, leader della Uil scuola denuncia “una ingiusta, doppia penalizzazione per insegnanti e personale della scuola: blocco del contratto e blocco degli aumenti di anzianità”.
Nota dolente, questa, anche per il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima: “che in una manovra da 36 miliardi non si trovi nemmeno un euro per rinnovare contratti di lavoro fermi da oltre sei anni non è solo un’ingiustizia per milioni di lavoratori e per le loro famiglie, è anche il segno di un’evidente incapacità di cogliere l’importanza e il valore del lavoro pubblico per la collettività”.