Capire il senso della trasformazione in atto nella storia industriale del Paese, esigenza di una nuova leadership imprenditoriale necessaria per raccogliere la sfida della rivoluzione digitale del nostro Paese.
Sono gli obiettivi principali del corso “Family business management” della Business School della Luiss, un progetto nato da un idea di Fabio Corsico, che forma per diventare manager, attraverso l’acquisizione di conoscenze di Economia e gestione umana e lavorativa.
L’esigenza è quella di avere grande passione ma anche curiosità, oltre che senso del dovere per la propria impresa e la consapevolezza di scrivere una pagina importante della storia industriale dell’Italia visto che abbiamo circa il 45% delle imprese familiari prossimo ad affrontare il passaggio generazionale e visto che si parla in totale dell’85% della produzione nazionale.
Tra i 23 partecipanti arrivati alla prima “graduation” diversi i discendenti di famiglie di imprenditori da cinque generazioni che per diversi mesi hanno sentito parlare specialisti in materia di strategia, gestione di impresa e obiettivi.
Una prima che ha “funzionato e l’anno prossimo il corso sarà ulteriormente arricchito” cosi come hanno evidenziato i responsabili del progetto, con l’inserimento di due nuovi moduli.
Nel corso della cerimonia di chiusura Gian Maria Gros-Pietro, presidente del cda di Intesa Sanpaolo e dell’Advisory board del progetto “Family Business management” della Business School, e Lorenzo Pellicioli, ad di De Agostini e presidente di DeA Capital hanno ribadito l’importanza dell’impresa familiare.
“La famiglia è un punto di forza anche nella tempesta, in questo caso tutti cercano di salvare la nave, mentre lì dove non c’è la famiglia generalmente tutti si chiedono se sono sulla nave giusta e si guardano intorno”.
Per Pellicioli: “Avere un azionariato stabile è un grande vantaggio e in genere si trova proprio in questo tipo di aziende”.
Con questo corso si costruisce un ceto dirigente, utile per costruire il futuro in quadro economico in cui le piccole e medie imprese sono il tessuto del Paese, come ha detto Luigi Abete, presidente della Luiss Business School, che nel corso della conferenza ha annunciato un progetto di Confindustria e Lbs per aprire le imprese familiari ad azionisti di minoranza.
“Questi ragazzi sono nuovi imprenditori chiamati a cogliere le sfide del tempo, hanno imparato attraverso una profonda attività di coaching come cambiano i processi decisionali e come far crescere la voglia di assumersi un rischio» ha concluso la conferenza Paolo Boccardelli, direttore della stessa Luiss Business School.
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