Categorie: Politica scolastica

Ecco le “sette soluzioni per la scuola” del M5S

 

Edilizia scolastica, reclutamento dei docenti, no alle classi pollaio, limitazione dei contributi volontari, update dell’istruzione, salute degli studenti, lotta ai diplomifici e stop ai fondi statali per le scuole paritare. Sono le “Sette soluzioni per la scuola” presentate il 27 febbraio dal Movimento 5 Stelle nel corso di una conferenza stampa presso la Camera, alla quale hanno partecipato i capigruppo Fabiana Dadone e Andrea Cioffi e i deputati Silvia Chimienti e Gianluca Vacca, di cui avevamo già dato notizia con un precedente articolo.

Si tratta di soluzioni concrete per il mondo dell’istruzione che esprimono una visione più duratura e strutturale rispetto a quella contenuta nel  Decreto sulla scuola, prossimo ad andare in Consiglio dei Ministri. Anzi, il piano va ad aggredire proprio quelle lacune che, a quanto sembra, la Buona Scuola non riuscirà a colmare. Per tutti i temi è stata presentata una proposta di legge o sono stati presentati-approvati atti parlamentari (risoluzioni, emendamenti).

 

Le sette soluzioni, nel dettaglio:

Edilizia scolastica

La Pdl sull’edilizia scolastica (Chiara Di Benedetto) prevede un piano triennale (rinnovabile) e lo stanziamento di 591 milioni all’anno. I fondi saranno destinati alla rimozione delle barriere architettoniche, messa in sicurezza degli edifici scolastici, efficientamento energetico, messa a norma. Di questi 591 milioni, 50 sono specificamente destinati a lavori di adeguamento antisismico e contro il rischio idrogeologico.

 

Reclutamento

La proposta sul reclutamento docenti (Pdl Silvia Chimienti), molto ampia e strutturata, prevede un piano quinquennale che risolve il problema alla radice in tutti i suoi aspetti. In sintesi, il Piano prevede dal 2015 al 2020 l’assunzione dei 300 mila docenti in graduatoria ad esaurimento e abilitati delle graduatorie d’istitutoda realizzare tramite l’ampliamento degli organici – attraverso la cancellazione della norma Tremonti-Gelmini -, la fissazione del numero massimo di alunni per classe a 22, la reintroduzione del tempo pieno nella scuola primaria e incentivi al part-time per i docenti con più di 25 anni di anzianità di servizio. Poi, dal 2020, verrà applicato un nuovo sistema di formazione e reclutamento, che impedisca il ricrearsi delle sacche di precariato.

 

Diritto allo studio e risparmi per le famiglie

Continua a permanere la piaga dei contributi volontari delle famiglie a favore degli istituti scolastici. Proponiamo un piano triennale di finanziamento agli istituti scolastici, con aumento dei fondi delle quote annuali, e vincoli più stringenti per la richiesta di contributi volontari alle famiglie (ad esempio, non per attività di manutenzione delle scuole).

 

Classi pollaio

La proposta di legge Chimienti in primo luogo stralcia la norma Tremonti-Gelmini contenuta nella Finanziaria 2008, che ha aumentato di un punto il rapporto alunni/docente per classe, producendo il taglio di 90 mila cattedre. In secondo luogo, fissiamo il numero massimo di alunni per classe a 22 nelle scuole di ogni ordine e grado. Numero che scende a 20 in presenza di alunno disabile.

 

Update della scuola: inglese alla scuola dell’infanzia, ebook, miglioramento offerta formativa, integrazione

Un emendamento approvato nel Decreto Carrozza (ottobre 2013) prevede l’insegnamento della lingua inglese anche presso le scuole per l’infanzia. Un altro emendamento approvato nel Dl Carrozza, ha un carattere rivoluzionario per il nostro Paese: prevede l’integrazione dei libri stampati con materiale didattico multimediale (con prevalenza per le piattaforme open source) che le scuole stesse possono autoprodurre

 

Offerta formativa, proponiamo di ampliarla attraverso il ripristino di discipline e materie tagliate con riforma Gelmini: latino, italiano, storia dell’arte (su quest’ultima materia c’è la pdl di Maria Marzana), geografia e ore di laboratorio negli istituti tecnici (risoluzione Chimienti).

Per quanto riguarda il tema dell’integrazione scolastica: proponiamo l’introduzione dell’educazione all’affettività e alla sessualità consapevole nelle scuole secondarie di primo grado e nel biennio delle secondarie di secondo grado per combattere le discriminazioni di genere e il bullismo omofobico (pdl Chimienti). Ancora, al Senato è stata approvata una nostra risoluzione (senatrice Manuela Serra) che impegna il governo a garantire una maggiore tempestività nell’assegnazione delle risorse professionali di supporto agli  alunni con disabilità, che tenga conto del fabbisogno di organico e delle effettive esigenze dell’alunno e che assicuri adeguata formazione del personale in relazione alle diverse tipologie di disabilità.

 

No a finanziamenti scuola privata e lotta ai diplomifici

Ad oggi vengono destinati alle scuole paritarie più di 500 milioni di euro all’anno. Tra l’altro, l’articolo 33 della Costituzione prevede che gli enti e privati hanno diritto di istituire scuole e istitituti senza onori per lo Stato. La Pdl di Luigi Gallo prevede di abolire la destinazione di fondi alle scuole paritarie.

La Pdl di Gianluca Vacca sui diplomifici (le fabbriche di diplomi, troppo spesso oggetto di attenzioni da parte della magistratura per truffe, sfruttamento in nero dei docenti precari, irregolarità) rende obbligatori i controlli per gli uffici scolastici regionali, istituisce il vincolo di deposito del rendiconto annuale – anche dei pagamenti tracciabili effettuati nei confronti dei docenti -, vieta lo sdoppiamento delle classi terminali, abolisce la possibilità di assumere il 25% del personale docente a titolo gratuito, introduce il limite del 50% di candidati privatisti tra gli alunni iscritti e, infine, impedisce la possibilità di svolgere l’esame di maturità al di fuori della provincia di residenza del candidato.

    

Salute a scuola: sport, cibo bio e sano

Salute e Scienze Motorie: la Pdl di Simone Valente intende mettere la parola fine alla zona grigia sull’insegnamento delle scienze motorie nelle scuole primarie, dove l’educazione fisica non viene svolta da personale competente. Noi chiediamo invece che quella materia sia affidata a personale specializzato: i laureati in scienze motorie.

La nostra proposta consentirebbe di dare lavoro a circa 18 mila operatori del settore, che andrebbero a coprire tutte le scuole primarie del nostro Paese. L’insegnamento dell’educazione fisica da parte di personale specializzato e qualificato può contribuire a ridurre il crescente fenomeno dell’obesità e della sedentarietà tra i giovani e giovanissimi. Su quest’ultimo tema, ricordiamo anche due nostri emendamenti approvati nell’ottobre 2013 nel Decreto Carrozza. Il primo prevede l’introduzione di un’adeguata quota di prodotti biologici nelle mense scolastiche. Il secondo riguarda il divieto di somministrazione di cibi sconsigliati e ad alto contenuto di grassi nei distributori di merendine presenti nelle scuole.

 

Alessandro Giuliani

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