Invece, per la formazione si spende appena il 4,70%, contro un media Ue del 5,44 e, per avere un’idea, l’Irlanda per l’istruzione ne usa il 6,50, la Svezia il 7,26, la Danimarca l’8,72.
È il Corriere della Sera che riporta a galla l’antica questione delle risorse destinate alla scuola e il motivo per cui i suoi operatori sono i peggio pagati in Europa.
Secondo la relazione della Rete Eurydice commissionata dalla Commissione europea, lo stipendio di una maestra italiana della primaria a inizio carriera non arriva ai 23 mila euro lordi annui (22.903): a fine carriera diventeranno 33.740.
In base al potere di acquisto di ogni singolo Paese, l’Ocse ha calcolato che quelle retribuzioni iniziali e finali sono rispettivamente di 28.907 e 42.567 dollari. E ancora: la media Ue, secondo i calcoli rielaborati dalla Uil Scuola, è di 26.212 euro alla partenza che diventano 43.416 alla fine: «Le retribuzioni dei docenti italiani – sottolinea la ricerca – hanno uno spread che parte dai 4 mila euro annui all’inizio della carriera per arrivare ai 10 mila alla fine».
Un professore laureato italiano dal primo anno guadagna meno di 25 mila euro lordi l’anno (24.669): dopo 35 anni va in pensione con 38.745 euro (lordi). Il suo omologo in Portogallo parte con 21.261 euro lordi e arriva ai 43.285. Ma, sempre secondo l’Ocse, quella cifra per il prof portoghese vale oltre 60 mila dollari, cioè il 20% in più rispetto al suo collega italiano, il 40% se si fa il confronto tra gli insegnanti delle elementari dei due Paesi (in Portogallo non c’è differenza di stipendio da un ciclo all’altro).
Una percentuale che sale ancora se guardiamo la busta paga di un prof di una superiore irlandese – 68.391 dollari a fine carriera -, per non parlare di un tedesco: 77.628 dollari (di potere d’acquisto) dopo 28 anni in cattedra.
E gli insegnanti italiani sono tra quelli che trascorrono più ore in classe: la media Ue per un maestro elementare è di 19,6 ore settimanali, per un italiano sono 22, come gli irlandesi. Ci superano francesi (24), spagnoli e portoghesi (25).
I maestri tedeschi restano a scuola meno: 20 ore a settimana. Come alle superiori: 18 ore per un italiano (e un tedesco) contro una media di 16,3. In Francia, sono 14.
E gli scatti di anzianità? Li hanno tutti i maestri e prof d’Europa, svedesi esclusi. In Italia, per ora, sono l’unico modo per avere un aumento di stipendio ogni 9, 15, 21, 28, 35 anni.
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