Con la mobilità nazionale, così come è stata strutturata sulle orme salate della buona scuola, viene a cessare la titolarità della cattedra con un giro di trasferimenti triennali che interesseranno soprattutto i neo-assunti del piano straordinario; costoro saranno quasi certamente costretti a cambiare nuovamente la provincia di servizio rispetto all’anno di prova che si apprestano a concludere, dando così vita, per la prima volta nella storia della scuola pubblica italiana, al “docente nomade”, inserito nella ‘riserva indiana’ nazionale dell’ambito territoriale sottoposto alla transumanza triennale.
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Anief spara a Zero contro la riforma della buona scuola, ricordando pure l’esclusione dal piano straordinario sulla mobilità degli insegnanti di sostegno, ancora sottoposti al vincolo quinquennale contro la previsione legislativa, ma anche contro le prime pronunce dei giudici che riconoscono il servizio prestato sullo specifico posto prima della nomina in ruolo.