Attualità

Edgar Morin compie 100 anni l’8 luglio. Anche la scuola italiana ricorda l’impegno del grande filosofo francese

L’8 luglio Edgar Morin compie 100 anni e per l’occasione la nostra testata ha voluto intervistare il pedagogista Italo Fiorin che con Morin ha avuto modo di collaborare in occasione della redazione delle Indicazioni Nazionali del 2007.
Morin è certamente uno dei massimi intellettuali del Novecento; egli è noto come il filosofo della complessità ma in realtà è stato anche un sociologo, un epistemologo e un pedagogista.
Nel 2007 venne chiamato da Mauro Ceruti, presidente della Commissione Ministeriale per la riscrittura delle Indicazioni, per collaborare alla redazione della premessa.

In questi giorni da più parti è stato sottolineato il contributo decisivo dato da Morin allo dibattito politico e culturale sui problemi dell’educazione.
Ne ha parlato per esempio la segretaria generale della Cisl Scuola Maddalena Gissi nell’intervento al Congresso nazionale del suo sindacato: “Proprio nella prefazione all’ultimo prezioso testo di Ceruti (‘Sulla stessa barca’) Morin osservava che ‘viviamo nell’età desertica del pensiero che non riesce a concepire la complessità della condizione umana nell’età globale’. Morin parla di un ‘pensiero sbriciolato in tanti frammenti che non riesce a vedere i rapporti fra le molte dimensioni della nostra crisi: economica, politica, sociale, culturale, morale, spirituale…’. Da qui la necessità impellente di una parola che anche a noi è cara: rigenerare, rigenerarsi. La frase che voglio riproporre è una sfida necessaria, alta e bellissima, racchiusa in queste poche, essenziali parole: quello che non si rigenera, degenera”.

La Flc-Cgil, proprio nella giornata di oggi 8 luglio, promuove un incontro on line per ricordare il filosofo francese.
Edgar Morin – spiega il segretario generale della FLC Francesco Sinopoli nel presentare l’iniziativa pubblica – ha dedicato gran parte della sua vita e del suo pensiero filosofico a ricercare, sempre di nuovo, il senso della conoscenza e della scienza per l’umanità. La ricerca lo ha condotto a ripensare il fine stesso della scuola e dell’università, come fattori decisivi per l’emancipazione e la liberazione dell’umanità. Ecco perché ha sempre sostenuto che quelle finalità dovessero condurre a teste ben fatte piuttosto che ben piene, soprattutto nella sfida del nuovo millennio. E le teste ben fatte sono proprio quelle che si misurano con la complessità storica-politica-ecologica del XXI secolo, e che sanno schierarsi criticamente, in modo autonomo e libero”.

Redazione

Articoli recenti

Quali sono gli obiettivi di una gita scolastica? Il catalogo di Etna Today per visite didattiche tra cultura e natura

Gli obiettivi di una gita scolastica includono l'apprendimento esperienziale, il rafforzamento delle relazioni tra studenti…

05/11/2024

Docente salva alunna che tenta il suicidio: “Non mi sento un eroe. I ragazzi sono smarriti, redarguirli non è la soluzione”

Ieri abbiamo dato notizia della giovane di sedici anni che ha tentato di togliersi la…

05/11/2024

Giovani, non vendete i vostri libri di letteratura, sono importanti. Ecco cosa ci suggerisce l’ultimo libro di Paolo Di Paolo

Il suo primo romanzo di successo, ”Raccontami la notte in cui sono nato”, lo ha…

05/11/2024

Riconoscimento anno 2013 per i docenti ed il personale ATA: come ottenerlo

La recente sentenza della Corte di Cassazione del 11 giugno 2024 ha aperto una significativa…

05/11/2024

Sammy Basso ci ha lasciato un solo messaggio, che la vita è un dono. Anche nella fragilità

Solo un mese fa se ne volava in cielo. Sammy Basso ci ha lasciato un…

05/11/2024

Ragazzo accoltellato scuola, la madre della 12enne: “È una bambina, vogliamo capire perché lo ha fatto e aiutarla”

Il caso della ragazzina di dodici anni che ha accoltellato un compagno di scuola, a…

05/11/2024