“Abbiamo stanziato 6 miliardi di euro” per l’edilizia scolastica “e il solo Ministero dell’Istruzione ha finanziato 13.300 interventi, di cui oltre il 60% conclusi”.
L’impegno economico per la sicurezza delle scuole italiane è giunto dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini durante il question time del 21 settembre.
“Il Governo ha messo l’edilizia scolastica e le misure per la prevenzione e l’azione antisismica tra le priorità fin dall’inizio del mandato”, ha aggiunto il ministro, sottolineando che “non possiamo intervenire sulla collocazione delle scuole” in zone sismiche “ma abbiamo il dovere di pianificare e programmare gli interventi necessari”.
“A oggi – ha aggiunto – sull’antisismica sono stati stanziati e spesi 240 milioni per 432 interventi concreti su scuole che avevano una chiara criticità in questo senso. Le vicende recenti ci hanno spinto con immediatezza e responsabilità a destinare ulteriori risorse” come gli “oltre 20 milioni l’anno, permanenti, per approfondire l’indagine sulle scuole risultate inagibili, poche rispetto alla verifica che la protezione civile ha fatto”.
Solo sul territorio di Messina, ha sottolineato il responsabile del Miur, “in questi due anni e mezzo per la messa in sicurezza delle scuole siamo intervenuti con un finanziamento di 48,6 milioni di euro”.
Il ministro ha spiegato che nella provincia siciliana sono state cinque in particolare le misure messe in atto: “15 sono stati gli interventi di messa in sicurezza che derivavano dal Decreto del Fare; 22 gli interventi, per un investimento di 13 milioni, per ‘scuole sicure’; i mutui Bei; l’adeguamento sismico che per ora ha interessato 3 interventi per un importo di 3 milioni. E poi la diagnostica: a Messina sono state eseguite 73 indagini, per un investimento di 250 mila euro”.
“E’ un lavoro che procede – ha concluso Giannini – che ha una cornice chiara” volta “alla soluzione definitiva del problema”.
Per il ministro l’impegno del Governo sull’edilizia scolastica è “chiaro, determinato e costante” e si sta attuando “con strumenti assolutamente innovativi, mai presenti prima nelle mani dei governi italiani”, come “la programmazione unica nazionale”. Gli interventi per la messa in sicurezza delle scuole sono “un’operazione che richiederà anni – ha concluso Giannini – ma il Governo in carica ha chiarissimo il finanziamento e la programmazione”.
Per i deputati del M5S in commissione Cultura i numeri dichiarati da Giannini non tornano, visto che sostengono che “al ministro dell’Istruzione devono aver girato delle cifre sbagliate oppure Giannini non sa tenere i conti”.
Come fa a dire Giannini, proseguono i “grillini”, che il Governo ha “investito nell’edilizia scolastica 6 miliardi?”.
“Ecco le cifre vere: 672 milioni di investimenti nel 2014, 412 nel 2015 e 50 nel 2016, per un totale di un miliardo e 134 milioni. Di questi, 505 milioni sono stati spesi per l’operazione Scuole Belle, una mangiatoria creata ad arte che non ha portato a nessuna miglioria al mondo della scuola. Per la messa a norma antisismica delle scuole invece sono stati investiti circa 200 milioni di euro: una goccia nel mare. Nel frattempo studenti e insegnanti continuano ad andare in istituti non sicuri” proseguono i deputati del M5S.
“Secondo il rapporto di Cittadinanzattiva – presentato il 21 settembre – il 54% degli edifici scolastici è situato in zone a rischio sismico e il 30% in quelle a maggior rischio. Di questi, solo l’8% sarebbe progettato secondo normativa antisismica e solo il 9% avrebbe la verifica sismica. Di fronte a queste cifre un ministro dell’istruzione dovrebbe avere gli incubi ogni notte e, invece, viene in Parlamento a snocciolare numeri senza senso”, concludono i parlamentari del M5S.
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