Il Fondo unico per l’edilizia scolastica di cui all’articolo 11, comma 4-sexies, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, è incrementato di 200 milioni di euro decorrere dall’anno 2027. È quanto leggiamo nella bozza della Legge di bilancio, presentata ieri dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che sul tema delle nuove scuole ha speso non poche parole, assicurando che si sta lavorando a un Piano di progettazione ampio e innovativo, ma standard, affidato a grandi architetti, che permetteranno di velocizzare i tempi di costruzione delle scuole.
Un tema, quello dell’edilizia scolastica, di cui si parla anche oggi, in occasione degli Stati generali dell’Istruzione di Arezzo, cui è presente anche il Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi.
Ma in quale direzione andrà l’innovazione nell’edilizia scolastica? Un’idea se l’è fatta Indire, l’Istituto di ricerca per l’innovazione scolastica. Spiega Samuele Borri, dirigente Tecnologo Indire: “8000 scuole distribuite su circa 80mila edifici, i 2/3 dei quali costruiti attorno al 1975. Questa la fotografia delle vetuste scuole italiane, secondo i dati di Indire – ci racconta – e osserva: oggi il Pnrr ci dà l’opportunità di fare qualcosa di molto diverso rispetto a come si progettava negli anni ’60 e ’70”.
Le nuove scuole di cui più volte ha parlato il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi dovranno essere costruite o ricostruite secondo nuovi bisogni educativi. La nuova edilizia scolastica trasformerà il focus della progettazione dell’attività didattica, spostandolo dal docente allo studente. Questa l’idea di Indire espressa agli Stati generali dell’Istruzione di Arezzo. “Vogliamo ripristinare le scuole secondo i canoni di sessant’anni fa per studenti di sessant’anni fa?” è la provocazione del tecnologo Indire.
“Se oggi a un architetto si chiede di progettare una stazione o una casa egli la progetta in maniera rivoluzionaria, perché le scuole dovrebbero essere costruite nello stesso modo in cui sono state progettate nei decenni scorsi?”
E ancora: “Abbiamo bisogno di ambienti diversificati per attività diversificate, ma è un passo che spetta ai decisori politici, ai dirigenti scolastici e ai professionisti che popolano gli uffici tecnici della nostra Amministrazione”.
“In una scuola devono essere presenti tipologie di ambienti diverse: spazi individuali, spazi di gruppo (aree che permettono soluzioni flessibili, per creare o elaborare, discutere, collaborare, presentare), spazi informali, agorà, spazi educativi. Così si focalizza la didattica sullo studente e non più sul docente”.
E conclude: “Una scuola sicura? Certo che sì, ma una scuola solo sicura non risponde ai bisogni formativi dei ragazzi di oggi”.
Sull’edilizia scolastica i primi fondi del Pnrr, ha annuciato il Ministro Bianchi. Ecco come verranno ripartiti i fondi (i bandi annunciati entro novembre) secondo il comunicato del Governo:
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