Attualità

Edilizia scolastica, Gavosto: “Dal PNRR linee guida e un modello didattico”

Sul tema dell’edilizia scolastica e delle risorse destinate dal PNRR è intervenuto anche il direttore della Fondazione Agnelli Andrea Gavosto. Lo ha fatto durante il web talk “Che cosa serve alla scuola: priorità imprescindibili” promosso da Vita e dalla rete Educazioni, alla presenza anche del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi e della sottosegretaria al MEF Maria Cecilia Guerra:

“Il tema dell’edilizia scolastica è riconosciuto dal PNRR che dedica complessivamente 8 miliardi al tema non tenendo conto dei 4.6 riservati a nidi e scuola dell’infanzia. Certo di fronte ai 150 milioni di metri quadri che costituiscono il patrimonio dell’edilizia scolastica italiano non può essere risolutivo però è un inizio importante, per questo una delle raccomandazioni che facciamo è quella di definire le priorità”.

“La prima priorità è definire le aree d’intervento che riguardano le aree geografiche, quali sono le scuole su cui è urgente intervenire, dato lo stato delle strutture scolastiche e in secondo luogo dentro le scuole quali sono le tipologie d’intervento da fare. C’è un evidente rischio che in assenza di linee guida stringenti, i Comuni, le Province che sono i proprietari dei muri facciano degli interventi disorganici, utilizzino magari vecchi progetti che hanno nei cassetti senza però dare priorità adeguate ai loro interventi”.

“La seconda priorità è quella di un intervento organico. Le nostre scuole hanno un’età media di 53 anni, il grosso è stato costruito negli anni 70, quindi hanno un problema di sicurezza sismica, ma non solo, anche in alcuni casi sulle fondamenta. C’è un evidente problema di sostenibilità, grandi finestrature, infissi vecchi. Ma una cosa importante che non si ritrova nel PNRR è che nel momento in cui si interviene nelle scuole bisogna avere in testa un modello didattico-pedagogico, pensando a che forma di didattica vogliamo fare, con degli spazi che superino la struttura canonica che riflette la concezione trasmissiva della scuola. Tutti gli spazi della scuola devono diventare spazi didattici“.

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Daniele Di Frangia

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