Edilizia scolastica, il Cipe sblocca 1 miliardo di euro
Dopo l’accordo Governo-Regioni, dello scorso 28 gennaio, che ha portato alla costituzione di una serie gruppi di lavoro tecnici sui rischi locali derivanti da strutture edilizie scolastiche non a norma, per rendere gli edifici scolastici più sicuri mancava un ultimo importante “tassello”: lo sblocco dei finanziamenti statali. Sblocco che si è materializzato il 6 marzo attraverso il via libera dato dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, che riunitosi a Palazzo Chigi, ha annunciato lo stanziamento di 1 miliardo per l’edilizia scolastica (all’interno di un “pacchetto” di 17,8 miliardi per tutte le opere infrastrutturali).
“La sicurezza scolastica è un tema di primario interesse strategico nazionale e i provvedimenti attuati dimostrano l’impegno del Governo Berlusconi in questo campo”. Dal Ministero dell’istruzione sottolineano poi che le risorse a cui il Cipe ha dato il via libera si aggiungono a quelle già stanziate per la messa a norma delle scuole italiane. Tra queste figura il piano triennale di messa a norma degli istituti scolastici voluto dallo stesso Miur che ha previsto, grazie anche al contributo delle Regioni e degli Enti Locali, uno stanziamento di 300 milioni di euro per il 2009 (300 milioni erano stati assegnati anche per il 2008). Ci sono poi altri 20 milioni di euro annui, tratti dai risparmi delle cosiddette “spese della politica”, sono stati ripartiti in un fondo per l’adeguamento strutturale antisismico degli edifici scolastici grazie ad una intesa raggiunta dalla Conferenza unificata Stato-Regioni.
Inoltre è stata già avviata la messa in sicurezza dei 100 edifici scolastici con i maggiori problemi sotto il profilo della sicurezza sismica; il 5% delle risorse del Programma delle infrastrutture strategiche è stato destinato agli interventi di edilizia scolastica nelle zone a rischio sismico. E’ stato infine rinnovato il protocollo di intesa tra Miur e Inail grazie al quale è attivato un ulteriore piano di finanziamento per un importo complessivo di 100 milioni di euro per l’adeguamento a norma delle scuole di primo e secondo grado.
Lo stanziamento di 1 miliardo di euro non sembra però soddisfare i diretti interessati. O almeno una parte: non pochi sostengono che la somma stanziata risulti irrisoria se si vuole realmente certificare l’agibilità, la prevenzione incendi e le eventuali ristrutturazione di oltre 42 mila istituti sparsi in tutta la penisola.
Tra i più critici figura il Codacons, secondo cui quella stanziata dal Governo è una somma “irrisoria”: per dimostrarlo l’associazione dei consumatori cita il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, che all’indomani della morte a Rivoli di Vito Scafidi, lo scorso 22 novembre a seguito della caduta del controsoffitto del liceo Darwin di Rivoli, dichiarò che per far sentire al sicuro dai terremoti i nostri studenti, docenti e tutto il personale scolastico sarebbero serviti 13 miliardi di euro.
Ed un deciso malcontento per la scarsità dei fondi sino ad oggi impegnati per la ristrutturazione delle nostre scuola arriva dalla famiglia del povero diciassettenne Scafidi: “la preside – ha detto Cinzia Caggiano, mamma di Vito – i primi giorni ci ha detto che il liceo Romero, lì accanto, era molto più fatiscente eppure è ancora aperto, mentre il Darwin è chiuso. Allora mi chiedo: se era una scuola così sicura come mai servono 5 milioni di euro per metterla a posto? La verità – per la madre di Scafidi – è che al Darwin hanno soltanto imbiancato la facciata, senza preoccuparsi mai di verificare lo stato della struttura”.
Decisamente maggiore la soddisfazione per il via libera ai fondi, invece, dagli ambienti sindacali: “questo stanziamento – ha commentato il leader Cisl Scuola, Francesco Scrima – è una prima risposta alla pressante richiesta di sicurezza che viene da chi vive la scuola sulla propria pelle. Ora ci aspettiamo che questi soldi siano spesi subito in modo da dare al personale, agli studenti e alle loro famiglie le risposte adeguate all’esigenza di garantire scuole sicure che rappresenta la prima e fondamentale condizione per il funzionamento della ‘buona scuola’“.