Edilizia scolastica, intesa in Conferenza Unificata: più potere alle Regioni

Una maggiore collaborazione istituzionale tra i diversi attori coinvolti, una programmazione congiunta e un’accelerazione degli interventi assegnando direttamente i finanziamenti agli Enti locali. Sono questi i punti su cui oggi è arrivato il via libera, da parte dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni, attraverso la firma di un documento condiviso che dovrebbe condurre verso una gestione più semplice ed efficace dei fondi per l’edilizia scolastica.
Gli impegni presi dai rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali prevedono che attraverso l’Anagrafe dell’edilizia scolastica (il cui completamento è atteso da diversi anni) verranno ripartite le risorse destinate alle scuole tenendo conto del fabbisogno effettivo di ogni Regione. Le proposte di intervento sugli edifici scolastici che arrivano dai territori saranno quindi “agganciate” ad uno strumento di rilevazione aggiornato in tempo reale: “ciò consentirà – ha spiegato Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana con delega all’istruzione e coordinatrice della commissione Istruzione per la Conferenza delle Regioni – anche di evitare il rischio di sovrapporre gli interventi e il conseguente spreco di risorse”.
Il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha detto che “con questo accordo puntiamo a superare un modello di governance che negli ultimi anni si è rivelato inefficace per i tempi troppo lunghi, non più sostenibili, per rendere spendibili le risorse stanziate e per aprire i cantieri. Oggi abbiamo dato un nuovo segnale positivo, dopo le risorse stanziate con il decreto del fare, che conferma la centralità dell’edilizia scolastica nell’azione di questo dicastero e del governo Letta”. Il riferimento della Carrozza è al decreto, ora all’esame del Senato, che se approvato definitivamente porterà 100 milioni ogni anno per un triennio di INAIL e gli ulteriori 150 milioni per il 2014 (emendamento all’art. 18) per la riqualificazione e la messa in sicurezza delle scuole.
Quelle che sono sul procinto di essere stanziate sono cifre importanti ma, come già rilevato su questa testata giornalistica, affatto risolutive. “Secondo una stima fatta dall’Upi – ricorda la Targetti – per risolvere i problemi degli edifici scolastici occorrerebbero circa 9 miliardi di euro. E stiamo parlando solo delle scuole di proprietà delle Province: se consideriamo anche quelle di proprietà comunale e statale arriviamo ad una cifra di almeno 11 miliardi di euro. Questa intesa è un primo passo per affrontare l’emergenza”. Un primo piccolo passo. Verso l’ammodernamento e la messa a norma degli oltre 42mila edifici scolastici italiani.
Alessandro Giuliani

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