“Per sistemare tutto il fabbisogno è di 12 miliardi. Ci vorranno anni, ma si doveva pur cominciare”. A dirlo è stato lunedì 14 luglio il sottosegretario all’Istruzione, Roberto Reggi, intervistato da Radio Capital, a proposito del piano del governo per l’edilizia scolastica che vede per ora impegnati un miliardo e 94 milioni per circa 21 mila scuole.
Reggi non nasconde che sul fronte dell’edilizia scolastica c’è ancora molto da fare, ma, intanto – fa notare – l’operazione è stata avviata. “I cantieri sono aperti ma è solo la prima fase. Dal primo gennaio” sono in arrivo “altri fondi, della Banca Europea per gli Investimenti e della Cassa Depositi e Prestiti”.
Il sottosegretario si è quindi soffermato sul fatto che sulla manutenzione e il rinnovamento edilizio “abbiamo appena iniziato, abbiamo sbloccato il patto di stabilità, i Comuni hanno aggiunto proprie risorse. Per i Sindaci che hanno risposto all’appello ma non avevano fondi in cassa stiamo reperendo le risorse con la Banca Europea per gli Investimenti e con Cassa Depositi e Prestiti. In questi giorni stiamo definendo i criteri per la distribuzione di questi fondi che ci saranno dal primo gennaio 2015 e passeranno attraverso graduatorie regionali. A breve usciremo con un bando per Comuni e Province”.
Reggi però non fissa una data per quanto riguarda il rispetto in tutte le scuole del paese delle norme di sicurezza e delle norme antisismiche: “noi cerchiamo di intervenire ovunque ma non abbiamo la bacchetta magica”. Il Governo, tuttavia, nei giorni scorsi aveva assicurato almeno la attivazione dei cantieri in tutti i circa 21mila edifici scolastici individuati entro il 2015.
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