Home Archivio storico 1998-2013 Attività parlamentare Edilizia scuole superiori, ma conviene cederla ai Comuni? Per il Censis no

Edilizia scuole superiori, ma conviene cederla ai Comuni? Per il Censis no

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Altro che razionalizzare le spese: il passaggio delle competenze dell’edilizia scolastica dalle Province ai Comuni comporterebbe un sicuro innalzamento dei costi di gestione e manutenzione. Ad esserne convinto è il Censis, un cui studio – intitolato ‘Rileggere i territori per dare identità e governo all’area vasta’ – è stato presentato il 4 novembre a Roma dall’Upi.
Secondo quanto indicato dal Censis non vi sono dubbi: trasferire le competenze ai Comuni vuol dire moltiplicare i soggetti di gestione. Questi i motivi: si passerebbe dalle attuali 107 Province che si occupano degli edifici ospitanti le 7.036 scuole superiori (65 per provincia) a 1.484 Comuni. I quali dovrebbero intervenire nella gestione di 4,7 scuole in media ciascuno.
Scorrendo i dati del Censis, commentati anche dal direttore generale dell’Istituto di ricerca Giuseppe Roma, si scopre che al momento solo il 18,3% dei Comuni italiani ha sul suo territorio almeno una delle 7.036 scuole superiori italiane (ubicate in circa cinquemila edifici scolastici). Quindi, si osserva, “ogni comune sede di edifici scolastici superiori dovrebbe realizzare accordi gestionali con tutti i Comuni (in media circa dieci) per l’accesso dei propri studenti alla scuola superiore”.