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Edoardo Prati: “Mi dicono che non posso parlare di Dante a vent’anni. Non insegno nulla e non mi sostituisco a nessuno”

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Il tiktoker e “influencer culturale” Edoardo Prati, ormai molto noto fuori e dentro i social, classe 2004, ha partecipato a La Repubblica delle Idee, a Bologna, in coppia con Chiara Valerio, intellettuale, matematica e scrittrice. Ecco le sue parole.

Prati ha replicato alle critiche che spesso gli sono rivolte: “Sono spesso criticato, mi dicono: ‘ma cosa vuoi parlare tu di Dante che hai vent’anni? Ancora devi prendere il dottorato in filologia dantesca, ne parlerai poi’. Non è vero, una persona di vent’anni può dire cose importanti proprio in virtù dei suoi vent’anni, se riesce ad immedesimarsi in ciò che legge. La Vita Nova parla di primo amore, quello lo vivi a vent’anni, non a quaranta. Non insegno nulla e non mi sostituisco a nessuna figura professionale”.

“Sono cosplayer di Dante nel momento in cui mi innamoro come Dante. La letteratura è stata la mia salvezza. Balletti di TikTok? Dicono molto di più di quello che ci si aspetta”, ha concluso.

Edoardo Prati e le sue maestre

Il giovane qualche giorno fa è stato intervistato da Vanity Fair, ai cui microfoni ha parlato di tantissimi temi, raccontando anche un aneddoto relativo alle sue maestreEcco le sue parole: “Credo che moltissime persone, in realtà, anche giovani come me, siano interessate a ciò che interessa me. Magari lo sono – come dire – nell’applicazione: io ho messo insieme una serie di ingredienti personali che mi hanno permesso di realizzare qualcosa di differente rispetto ai miei coetanei. Tra questi ci sono una discreta faccia di bronzo e una spiccata tendenza istrionica, come la definivano le solerti maestrine elementari che non sopportavano il mio continuo blaterare: mi sono sempre state rimproverate come caratteristiche negative, ma io ci convivo con tanto affetto”.

“Ho fatto tutto da solo”

Prati ha spiegato che non c’è stata una persona nella sua vita che ha acceso in lui la scintilla della lettura: “È difficile da credere che abbia fatto tutto da solo, eppure è così. Ai ragazzi di oggi va fatto pensare di essere importanti. La mia stessa fortuna è che mi hanno fatto sempre credere di essere intelligente; alla fine qualcosa di intelligente ho dovuto pur dirlo. Chi, sentendosi stupido, dice qualcosa?”.

“Balletti su TikTok? Forma d’arte”

Prati ha anche parlato dei suoi coetanei: “Io mi sono ribellato, a livello personale, a questa tendenza alla misautia, cioè all’odio per se stessi, che la mia generazione ha ereditato. Dai 18 ai 25 anni tu non sei rappresentato, non hai diritto di parola, sei muto e in attesa di mutare: insomma, non puoi fare nulla. Questa è una follia, che mi fa soffrire e che cerco di non fare mia. Io credo di essere importante proprio in quanto ventenne, quando avrò 30 anni lo sarò in quanto trentenne… ma oggi gli occhi che voglio prestare alle persone che mi seguono sono quelli di Edoardo a 20 anni. Siamo parte della società e sarebbe giusto che fossimo rappresentati anche noi. Voglio offrire ai miei coetanei un modo di sentirsi rappresentati, vorrei che quando studiano Kant si chiedessero che cosa dice di loro, oggi, Kant”

“Credo che il ‘mondo dei balletti’ su TikTok sia l’ultima falange dell’arte contemporanea. Anche l’esibizionismo estetico, se fatto con ratio, può dare vita a un qualcosa di artistico e insostituibile. Credo che se avessi avuto un aspetto estetico e dei mezzi diversi, perché no, forse anche io avrei parlato di Seneca esibendo la tartaruga. Chi non si serve dei mezzi che ha, o è stupido o è matto”.