Edoardo Prati, classe 2004, noto sui social per il suo modo di divulgare con passione la letteratura, soprattutto classica, soprannominato il “Barbero di TikTok”, ha partecipato alla puntata del 3 novembre del programma “Che Tempo Che Fa”, sul Nove.
Prati si è scontrato contro il concetto di “Dio denaro”, che purtroppo spesso, a suo dire, pervade anche la scuola. “I soldi sembrano essere l’unica cosa che conta. Il denaro è diventato il fine di tutto, non è un mezzo attraverso cui fare qualcosa di migliore”.
“Un esempio: mi è capitato settimana scorsa che uno studente delle superiori mi scrivesse di voler fare il pittore, dicendomi ‘eh ma poi cosa fai, fai la fame’. Se siamo arrivati a tagliare i sogni in terza superiore vuol dire che qualcosa non sta funzionando come deve. Noi giovani siamo le prime vittime di questo sistema”, ha concluso.
Qualche tempo fa, sempre da Fabio Fazio, l’umanista ha parlato di coloro che gli chiedono perché si sia iscritto lettere classiche e, soprattutto, a cosa possa servire. “Il servire è il primo punto, il secondo è il coraggio, come se si dovesse avere coraggio ad essere sé stessi. ‘Non hai paura di non avere lavoro?’. C’è qualcosa che non va. Gli anni della scuola sono gli anni della costruzione dell’individuo. Uno in terza superiore deve essere vittima già del possibile lavoro causato dalla possibile Università. Forse bisogna recuperare la dimensione del soggetto che agisce la sua vita”.
“Il classico ha la peculiarità di cambiare nel tempo. La fraintenbilità è un elemento importantissimo del classico mentre invece noi oggi tendiamo a spiegare molto, iniziando da noi stessi. Io ho dovuto definire che cosa sono, non basta più essere”, ha aggiunto.
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