In merito al progetto proposto dal ministro dell’Istruzione e del Merito, “Educare alle relazioni” dopo il barbaro assassinio dell’ennesima donna vittima di femminicidio, è intervenuto anche il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio.
Di Meglio ha commentato: “Siamo sconvolti per la tragica fine di Giulia Cecchettin. Sull’assassino parleranno i giudici, difficile capire se sia un pericoloso folle o un cinico criminale. Intanto, come sempre, un profluvio di parole da psicologi, sociologi, avvocati e politici che chiedono di inserire nella scuola un altro insegnamento: quello dell’affettività. Puntuale come al solito il richiamo all’importanza della scuola nella crescita dell’individuo peccato però che ci si ricordi del suo valore e del rilevante contributo dei docenti solo dopo tragici avvenimenti”.
E continua: “Non so quante volte abbia sentito richieste come questa su una moltitudine di temi ma la scuola non può ridursi all’ospedale di una società malata, l’educazione dei nostri ragazzi deve partire dalla famiglia che deve tornare a saper dire di no e mettere dei limiti ai propri figli. Ma soprattutto l’educazione passa attraverso l’esempio virtuoso dei genitori, alla capacità di trasmettere valori e principi sani e di rispetto reciproco. Senza questa fondamentale premessa la scuola, anche inserendo decine di ore dedicate all’argomento, potrà fare ben poco”.
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